Discarica di Ghemme: “I rapporti con Daneco vengano interrotti”
GHEMME – “I rapporti con Daneco vengano interrotti”: è questa in sostanza la richiesta di Davide Crippa e Carlo Martelli, parlamentari novaresi del Movimento 5 Stelle, dopo gli ultimi sviluppi riguardo alla discarica di Ghemme. Le considerazioni sono state messe nero su bianco dai due parlamentari dopo il tavolo sulla discarica di Ghemme che nei giorni scorsi si è svolto in Prefettura. Tavolo che si riunirà di nuovo a settembre e, scrivono gli esponenti grillini “ci auguriamo che per quell’occasione i rapporti con Daneco vengano definitivamente interrotti, e che un soggetto diverso magari più trasparente possa svolgere le opere di completamento”. La discarica di Ghemme, infatti, non riceve più rifiuti da anni, ma gli interventi di chiusura non sono mai stati eseguiti del tutto. Il sito è sottoposto a sequestro da marzo e proprio due giorni fa sono stati messi i sigilli ai boschi limitrofi per sospette fuoriuscite di percolato. I parlamentari 5 Stelle puntano il dito anche sulla “leggerezza con cui si è valutata la garanzia fideiussoria sulla gestione discarica post mortem, che sembra essere di entità nulla” si legge ancora nel comunicato stampa. Ad oggi infatti è pendente un ricorso al Tar per la riscossione della fideiussione sulle opere di chiusura della discarica, che non avrebbe la copertura finanziaria adeguata. Poco più di 1 milione di euro a fronte di un impegno di spesa che potrebbe superare i 10 milioni.Ulteriore motivo di preoccupazione per il Movimento 5 Stelle sono le vicende che vedono coinvolta l’azienda Daneco anche in altre regione d’Italia. In Veneto “Come riportato nella relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati – si legge nella nota stampa - nel Marzo 2007 i consulenti tecnici della procura hanno riscontrato come la discarica (di Ca’ Flissine di Pescantina, ndr) possa essere la fonte d’inquinamento per la falda acquifera a causa della rottura del manto d’impermeabilizzazione”. Inoltre, sempre i vertici di Daneco sono coinvolti in un’inchiesta milanese sull’attività di bonifica del sito Pioltello/Rodano.l.pa.
GHEMME – “I rapporti con Daneco vengano interrotti”: è questa in sostanza la richiesta di Davide Crippa e Carlo Martelli, parlamentari novaresi del Movimento 5 Stelle, dopo gli ultimi sviluppi riguardo alla discarica di Ghemme. Le considerazioni sono state messe nero su bianco dai due parlamentari dopo il tavolo sulla discarica di Ghemme che nei giorni scorsi si è svolto in Prefettura. Tavolo che si riunirà di nuovo a settembre e, scrivono gli esponenti grillini “ci auguriamo che per quell’occasione i rapporti con Daneco vengano definitivamente interrotti, e che un soggetto diverso magari più trasparente possa svolgere le opere di completamento”. La discarica di Ghemme, infatti, non riceve più rifiuti da anni, ma gli interventi di chiusura non sono mai stati eseguiti del tutto. Il sito è sottoposto a sequestro da marzo e proprio due giorni fa sono stati messi i sigilli ai boschi limitrofi per sospette fuoriuscite di percolato. I parlamentari 5 Stelle puntano il dito anche sulla “leggerezza con cui si è valutata la garanzia fideiussoria sulla gestione discarica post mortem, che sembra essere di entità nulla” si legge ancora nel comunicato stampa. Ad oggi infatti è pendente un ricorso al Tar per la riscossione della fideiussione sulle opere di chiusura della discarica, che non avrebbe la copertura finanziaria adeguata. Poco più di 1 milione di euro a fronte di un impegno di spesa che potrebbe superare i 10 milioni.Ulteriore motivo di preoccupazione per il Movimento 5 Stelle sono le vicende che vedono coinvolta l’azienda Daneco anche in altre regione d’Italia. In Veneto “Come riportato nella relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati – si legge nella nota stampa - nel Marzo 2007 i consulenti tecnici della procura hanno riscontrato come la discarica (di Ca’ Flissine di Pescantina, ndr) possa essere la fonte d’inquinamento per la falda acquifera a causa della rottura del manto d’impermeabilizzazione”. Inoltre, sempre i vertici di Daneco sono coinvolti in un’inchiesta milanese sull’attività di bonifica del sito Pioltello/Rodano.l.pa.