Dopo l’omicidio di scena la rapina

Dopo l’omicidio di scena la rapina
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VESPOLATE – E’ già stato tragico teatro, lunedì 7 novembre, di un omicidio con tentato suicidio. Ma non c’é pace in questi giorni per il condominio di via Garibaldi.Giovedì mattina 17 novembre, infatti, in uno dei suoi appartamenti s’e verificata una truffa ben presto sfociata in rapina impropria. Una residente, ultraottantenne che vive sola, è stata avvicinata in mattinata da due individui nei pressi del cimitero, dove s’era recata a piedi per un omaggio ai suoi defunti. Invitata a salire sulla loro auto, ha accettato di farsi riaccompagnare a casa. Perché - avrebbe poi riferito ai Carabinieridella stazione di Vespolate intervenuti, che hanno raccolto la denuncia e che si stanno occupando delle indagini - indossavano una pettorina arancione e avrebbero dovuto effettuare nel suo appartamento alcune verifiche rispetto al funzionamento dell’acquedotto. Ovviamente la solita scusa, la truffa dei finti addetti che, spesso abbindolando con facilità vittime su con l’età, hanno gioco facile. Come in questo caso, purtroppo. Una volta in casa, strattonata in cucina per controllare l’acqua, messa in confusione da quelle due persone, la donna non sarebbe stata in grado di realizzare subito quel che le stava accadendo. I due malviventi intanto sono riusciti a completare il loro piano, a mettere le mani sulla cassaforte della casa dell’anziana: l’hanno forzata con un flessibile e hanno sottratto diversi monili in oro e soldi in contanti prima di tagliare velocemente la corda.
ari. mar

VESPOLATE – E’ già stato tragico teatro, lunedì 7 novembre, di un omicidio con tentato suicidio. Ma non c’é pace in questi giorni per il condominio di via Garibaldi.Giovedì mattina 17 novembre, infatti, in uno dei suoi appartamenti s’e verificata una truffa ben presto sfociata in rapina impropria. Una residente, ultraottantenne che vive sola, è stata avvicinata in mattinata da due individui nei pressi del cimitero, dove s’era recata a piedi per un omaggio ai suoi defunti. Invitata a salire sulla loro auto, ha accettato di farsi riaccompagnare a casa. Perché - avrebbe poi riferito ai Carabinieridella stazione di Vespolate intervenuti, che hanno raccolto la denuncia e che si stanno occupando delle indagini - indossavano una pettorina arancione e avrebbero dovuto effettuare nel suo appartamento alcune verifiche rispetto al funzionamento dell’acquedotto. Ovviamente la solita scusa, la truffa dei finti addetti che, spesso abbindolando con facilità vittime su con l’età, hanno gioco facile. Come in questo caso, purtroppo. Una volta in casa, strattonata in cucina per controllare l’acqua, messa in confusione da quelle due persone, la donna non sarebbe stata in grado di realizzare subito quel che le stava accadendo. I due malviventi intanto sono riusciti a completare il loro piano, a mettere le mani sulla cassaforte della casa dell’anziana: l’hanno forzata con un flessibile e hanno sottratto diversi monili in oro e soldi in contanti prima di tagliare velocemente la corda.
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