Dramma a Nizza per molti turisti novaresi

Dramma a Nizza per molti turisti novaresi
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Terrore e strage a Nizza, durante la festa del 14 luglio. Un camion, lanciato a 80 chilometri all'ora, ha falciato la folla, l’autista sparava all’impazzata: 84 morti e circa 100 feriti. Tra questi ultimi più di 50 sono bambini, alcuni in gravi condizioni.

Giovedì sera la folla stava assistendo ai fuochi di artificio per celebrare la presa della Bastiglia, festa nazionale transalpina, sulla Promenade des Anglais, il viale sul lungomare di Nizza. Alle 22,30 un camion si è lanciato sul pubblico. I testimoni raccontano di colpi di fuoco sparati dal killer e dalla polizia per fermare il camion nella sua corsa folle, lunga ben due chilometri e a zig zag, per fare più vittime possibile. "Non si riescono ancora a rintracciare molti italiani, che quindi risultano al momento ancora dispersi - ha detto all'Ansa il console generale d'Italia a Nizza, Serena Lippi, che però invita "alla calma . Nella calca di giovedì sera sulla Promenade des Anglais - aggiunge - molti hanno perso il cellulare e c'è chi non è riuscito a rientrare a casa e ha trascorso la notte fuori". In particolare non si hanno notizie di due coppie di italiani, una di Voghera e l'altra di Mondovì. Tutti i bambini ritrovati soli tra la folla sono stati radunati nella caserma Auvare, sede principale della polizia in città.?Il killer alla guida del camion è stato identificato ore dopo.

Si chiama Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un franco tunisino di 31 anni che è stato, infine, "neutralizzato da un uomo e due poliziotti" ha detto Eric Ciotti, presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime, a France Info.

L'automezzo, un Tir bianco, ha travolto almeno due cordoni di sicurezza, la sua intenzione era scagliarsi contro la gente ferma in strada per assistere allo spettacolo. I sostenitori dell'Isis sul web esultano, anche se non vi è stata nessuna rivendicazione ufficiale.

Sembra che non siano coinvolti cittadini novaresi, anche se erano in molti della nostra provincia a trovarsi a Nizza al momento dell’attentato. Come l’avvocato oleggese Cristiano Canavesi che la sera di giovedì si trovava in un ristorante proprio sul lungomare della cittadina francese. L’indomani ha postato una toccante testimonianza sulla sua pagina Facebook, subito commentata da amici e conoscenti che innanzitutto si sono sincerati sulla sua incolumità. Nel post scrive tra l’altro: “Mentre cerco di collegarmi al Wi-Fi sento un rumore metallico dietro di me, un fragore insolito che copre anche la musica che si diffonde dal palco dei festeggiamenti, dall'altra parte della carreggiata. Mi giro e lo vedo. Un grosso camion, lungo, mi sembra un tir enorme, che sta sfrecciando lungo la strada sino a invadere le aiuole che separano l'asfalto dalla passeggiata pedonale. E' strano, non dovrebbe essere lì perché l'area è stata chiusa traffico, nessuno può accedervi in auto, è il quattordici di luglio, ci sono i fuochi. Non ho nemmeno il tempo di pensare a un ubriaco o a un incidente che Andrea è già in piedi: "Corri - grida - alzati, è un attentato".

Leggi tutta la toccante testimonianza e quelle degli altri novaresi insieme ai commenti e agli approfondimenti sul Corriere di Novara di sabato 16 luglio 2016

 

Terrore e strage a Nizza, durante la festa del 14 luglio. Un camion, lanciato a 80 chilometri all'ora, ha falciato la folla, l’autista sparava all’impazzata: 84 morti e circa 100 feriti. Tra questi ultimi più di 50 sono bambini, alcuni in gravi condizioni.

Giovedì sera la folla stava assistendo ai fuochi di artificio per celebrare la presa della Bastiglia, festa nazionale transalpina, sulla Promenade des Anglais, il viale sul lungomare di Nizza. Alle 22,30 un camion si è lanciato sul pubblico. I testimoni raccontano di colpi di fuoco sparati dal killer e dalla polizia per fermare il camion nella sua corsa folle, lunga ben due chilometri e a zig zag, per fare più vittime possibile. "Non si riescono ancora a rintracciare molti italiani, che quindi risultano al momento ancora dispersi - ha detto all'Ansa il console generale d'Italia a Nizza, Serena Lippi, che però invita "alla calma . Nella calca di giovedì sera sulla Promenade des Anglais - aggiunge - molti hanno perso il cellulare e c'è chi non è riuscito a rientrare a casa e ha trascorso la notte fuori". In particolare non si hanno notizie di due coppie di italiani, una di Voghera e l'altra di Mondovì. Tutti i bambini ritrovati soli tra la folla sono stati radunati nella caserma Auvare, sede principale della polizia in città.?Il killer alla guida del camion è stato identificato ore dopo.

Si chiama Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un franco tunisino di 31 anni che è stato, infine, "neutralizzato da un uomo e due poliziotti" ha detto Eric Ciotti, presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime, a France Info.

L'automezzo, un Tir bianco, ha travolto almeno due cordoni di sicurezza, la sua intenzione era scagliarsi contro la gente ferma in strada per assistere allo spettacolo. I sostenitori dell'Isis sul web esultano, anche se non vi è stata nessuna rivendicazione ufficiale.

Sembra che non siano coinvolti cittadini novaresi, anche se erano in molti della nostra provincia a trovarsi a Nizza al momento dell’attentato. Come l’avvocato oleggese Cristiano Canavesi che la sera di giovedì si trovava in un ristorante proprio sul lungomare della cittadina francese. L’indomani ha postato una toccante testimonianza sulla sua pagina Facebook, subito commentata da amici e conoscenti che innanzitutto si sono sincerati sulla sua incolumità. Nel post scrive tra l’altro: “Mentre cerco di collegarmi al Wi-Fi sento un rumore metallico dietro di me, un fragore insolito che copre anche la musica che si diffonde dal palco dei festeggiamenti, dall'altra parte della carreggiata. Mi giro e lo vedo. Un grosso camion, lungo, mi sembra un tir enorme, che sta sfrecciando lungo la strada sino a invadere le aiuole che separano l'asfalto dalla passeggiata pedonale. E' strano, non dovrebbe essere lì perché l'area è stata chiusa traffico, nessuno può accedervi in auto, è il quattordici di luglio, ci sono i fuochi. Non ho nemmeno il tempo di pensare a un ubriaco o a un incidente che Andrea è già in piedi: "Corri - grida - alzati, è un attentato".

Leggi tutta la toccante testimonianza e quelle degli altri novaresi insieme ai commenti e agli approfondimenti sul Corriere di Novara di sabato 16 luglio 2016

 

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