Drammatico appello di una donna malmenata per anni: "Bisogna denunciare, ma aiutateci"

Drammatico appello di una donna malmenata per anni: "Bisogna denunciare, ma aiutateci"
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NOVARA - Quando abbiamo visto i segni esterni dell’ultima aggressione avvenuta la settimana scorsa siamo rimasti allibiti; quando abbiamo letto i numerosi referti del Pronto soccorso e una vecchia sentenza di condanna per botte e maltrattamenti ancor di più; quando poi abbiamo percepito i segni “interni”, quelli “dentro”, scolpiti in 47 anni di matrimonio leggi inferno durante i quali il leit motiv quotidiano pare essere stata la violenza, ebbene, a quel punto stentavamo a crederci. Eppure, al di là delle sentenze della magistratura, delle verità giudiziarie - in parte già arrivate, altre in via di ricostruzione visto che l’uomo (?, ndr) è oggi ai “domiciliari” in seguito all’ultimo arresto per maltrattamenti - la tragedia, le sofferenze di una vita, la donna venuta in lacrime in redazione ce le ha stampate addosso. Non è importante il nome né l’età, è importante il messaggio che questa donna - claudicante, senza mezzi di sostentamento, col problema di raccattare qualcosa per la cena, debole fuori ma forte dentro - vuole lanciare: donne, non subìte come ho fatto io per tanti anni, ribellatevi, denunciate compagni e mariti violenti. E abbiate fiducia nelle istituzioni. Appello che va di pari passo con un altro, rivolto proprio alle istituzioni: non lasciate sole le donne che denunciano violenze, assistetele, state loro vicino soprattutto dopo la denuncia. E ancora a chi governa e a chi amministra la Giustizia: servono leggi adeguate, pene certe e tempi di intervento rapidi.

p.v.

leggi il servizio sul Corriere di Novara di lunedì 12 ottobre

NOVARA - Quando abbiamo visto i segni esterni dell’ultima aggressione avvenuta la settimana scorsa siamo rimasti allibiti; quando abbiamo letto i numerosi referti del Pronto soccorso e una vecchia sentenza di condanna per botte e maltrattamenti ancor di più; quando poi abbiamo percepito i segni “interni”, quelli “dentro”, scolpiti in 47 anni di matrimonio leggi inferno durante i quali il leit motiv quotidiano pare essere stata la violenza, ebbene, a quel punto stentavamo a crederci. Eppure, al di là delle sentenze della magistratura, delle verità giudiziarie - in parte già arrivate, altre in via di ricostruzione visto che l’uomo (?, ndr) è oggi ai “domiciliari” in seguito all’ultimo arresto per maltrattamenti - la tragedia, le sofferenze di una vita, la donna venuta in lacrime in redazione ce le ha stampate addosso. Non è importante il nome né l’età, è importante il messaggio che questa donna - claudicante, senza mezzi di sostentamento, col problema di raccattare qualcosa per la cena, debole fuori ma forte dentro - vuole lanciare: donne, non subìte come ho fatto io per tanti anni, ribellatevi, denunciate compagni e mariti violenti. E abbiate fiducia nelle istituzioni. Appello che va di pari passo con un altro, rivolto proprio alle istituzioni: non lasciate sole le donne che denunciano violenze, assistetele, state loro vicino soprattutto dopo la denuncia. E ancora a chi governa e a chi amministra la Giustizia: servono leggi adeguate, pene certe e tempi di intervento rapidi.

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