«E’ morto un ragazzo, non è tempo di polemiche»

«E’ morto un ragazzo, non è tempo di polemiche»
Pubblicato:

ARONA - Non era un vandalo, Edoardo Baccin. Solo un ragazzo che amava esprimere la sua passione attraverso l’arte della bomboletta spray, questa volta praticata non sui muri “legali” messi a disposizione nelle città che combattono il degrado con il colore, ma alla stazione di Arona alla quale forse già altre volte era arrivato per mettere la sua firma sulla facciata dei convogli sui binari morti avvolti dall’oscurità della notte. Ed è proprio sotto il Ponte di Ferro, in via Milano, alla cui sommità transitano i vagoni dei treni di passaggio ad Arona diretti a Domodossola e Milano, che anni fa il noto artista writer aronese Giovanni Magnoli, alias reFRESHink, ha realizzato su commissione dell’Amministrazione comunale, un murales di benvenuto alle porte della città. E anche nel dicembre del 2013 ha, insieme a quattro giovani writer, abbellito e riqualificato con dipinti artistici il muro di cinta del cantiere della Navigazione Lago Maggiore, che costeggia la pista ciclabile in piazzale Aldo Moro sempre per conto del Comune, utilizzando tecniche spray e acrilici, che si ispirano al lago e alle bici. Vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. «In altre città italiane ha iniziato ad esserci un turismo legato alla visita di quest’arte contemporanea» sottolineava allora Refreschink. Murales da ammirare e non opere “bandite” e denigrate. E’ stato così anche di recente a Meina dove con un gruppo di giovani del paese ha colorato con un lungo murales la gradinata dello stadio, street art portata a Meina anche qui grazie all’Amministrazione comunale e alla biblioteca Don Candido Tara. Lo street artist, che da più di vent’anni si occupa non solo di murales ma anche di grafica, realizzando anche diverse mostre personali e organizzando collettive d’arte sia sul nostro territorio che nel nord Italia, raggiungendo anche le capitali europee, sul tragico fatto di cronaca avvenuto in città a pochi passi da due dei suoi “celebri” lavori aronesi dice: « Ho appreso la notizia ieri mattina da un'amica, non conoscevo la vittima, apparteniamo a due diverse generazioni, avendo io quasi il doppio dei suoi anni. Mi dispiace tantissimo per ciò che è accaduto, sono vicino alla famiglia del ragazzo». «Sono molto deluso dai commenti che ho letto e che leggo in queste ore ­dice Refreschink­ . Purtroppo é accaduto un incidente come ne accadono troppi nei quali perdono la vita dei giovani. La pratica del writing e dei graffiti sui treni ha origini molto lontane e fa parte di un certo percorso culturale nonché sociale, ma non è mai l'onda emotiva il momento giusto per aprire certi dibattiti. E’ morto un ragazzo di vent'anni e questo non deve diventare un pretesto per polemiche superficiali».

Maria Nausicaa Bucci

ARONA - Non era un vandalo, Edoardo Baccin. Solo un ragazzo che amava esprimere la sua passione attraverso l’arte della bomboletta spray, questa volta praticata non sui muri “legali” messi a disposizione nelle città che combattono il degrado con il colore, ma alla stazione di Arona alla quale forse già altre volte era arrivato per mettere la sua firma sulla facciata dei convogli sui binari morti avvolti dall’oscurità della notte. Ed è proprio sotto il Ponte di Ferro, in via Milano, alla cui sommità transitano i vagoni dei treni di passaggio ad Arona diretti a Domodossola e Milano, che anni fa il noto artista writer aronese Giovanni Magnoli, alias reFRESHink, ha realizzato su commissione dell’Amministrazione comunale, un murales di benvenuto alle porte della città. E anche nel dicembre del 2013 ha, insieme a quattro giovani writer, abbellito e riqualificato con dipinti artistici il muro di cinta del cantiere della Navigazione Lago Maggiore, che costeggia la pista ciclabile in piazzale Aldo Moro sempre per conto del Comune, utilizzando tecniche spray e acrilici, che si ispirano al lago e alle bici. Vere e proprie opere d’arte a cielo aperto. «In altre città italiane ha iniziato ad esserci un turismo legato alla visita di quest’arte contemporanea» sottolineava allora Refreschink. Murales da ammirare e non opere “bandite” e denigrate. E’ stato così anche di recente a Meina dove con un gruppo di giovani del paese ha colorato con un lungo murales la gradinata dello stadio, street art portata a Meina anche qui grazie all’Amministrazione comunale e alla biblioteca Don Candido Tara. Lo street artist, che da più di vent’anni si occupa non solo di murales ma anche di grafica, realizzando anche diverse mostre personali e organizzando collettive d’arte sia sul nostro territorio che nel nord Italia, raggiungendo anche le capitali europee, sul tragico fatto di cronaca avvenuto in città a pochi passi da due dei suoi “celebri” lavori aronesi dice: « Ho appreso la notizia ieri mattina da un'amica, non conoscevo la vittima, apparteniamo a due diverse generazioni, avendo io quasi il doppio dei suoi anni. Mi dispiace tantissimo per ciò che è accaduto, sono vicino alla famiglia del ragazzo». «Sono molto deluso dai commenti che ho letto e che leggo in queste ore ­dice Refreschink­ . Purtroppo é accaduto un incidente come ne accadono troppi nei quali perdono la vita dei giovani. La pratica del writing e dei graffiti sui treni ha origini molto lontane e fa parte di un certo percorso culturale nonché sociale, ma non è mai l'onda emotiva il momento giusto per aprire certi dibattiti. E’ morto un ragazzo di vent'anni e questo non deve diventare un pretesto per polemiche superficiali».

Maria Nausicaa Bucci

 

Seguici sui nostri canali