Ergastolo al giovane pallavolista per la strage di Santhià
VERCELLI 28 aprile - E' stato condannato all'ergastolo Lorenzo Manavella, 26enne pallavolista accusato di aver ucciso, nel maggio dell'anno scorso, la zia Patrizia, il nonno Tullio e la nonna Pina nella loro abitazione di Santhià. I difensori avevano chiesto e ottenuto il giudizio immediato (che salta l’udienza preliminare), fissato a Vercelli davanti al giudice Fabrizio Filice. In apertura udienza hanno poi chiesto l’abbreviato (a porte chiuse, che consente, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena) per il giovane, accusato di omicidio pluriaggravato e rapina (forse proprio questo il movente). Il pm aveva chiesto la pena massima, ovvero ergastolo più isolamento diurno: grazie al rito che consente appunto lo “sconto”, è rimasto l’ergastolo. La difesa: "Valuteremo se fare appello". Assente in aula il padre Gianluca, ex allenatore del Volley Novara, che ha scelto di non costituirsi parte civile. Il giovane, dopo il massacro dei parenti, era scappato a Venezia dove era stato rintracciato in stato confusionale.
p.v.
leggi il servizio sul “Corriere di Novara” di giovedì 30 aprile
VERCELLI 28 aprile - E' stato condannato all'ergastolo Lorenzo Manavella, 26enne pallavolista accusato di aver ucciso, nel maggio dell'anno scorso, la zia Patrizia, il nonno Tullio e la nonna Pina nella loro abitazione di Santhià. I difensori avevano chiesto e ottenuto il giudizio immediato (che salta l’udienza preliminare), fissato a Vercelli davanti al giudice Fabrizio Filice. In apertura udienza hanno poi chiesto l’abbreviato (a porte chiuse, che consente, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena) per il giovane, accusato di omicidio pluriaggravato e rapina (forse proprio questo il movente). Il pm aveva chiesto la pena massima, ovvero ergastolo più isolamento diurno: grazie al rito che consente appunto lo “sconto”, è rimasto l’ergastolo. La difesa: "Valuteremo se fare appello". Assente in aula il padre Gianluca, ex allenatore del Volley Novara, che ha scelto di non costituirsi parte civile. Il giovane, dopo il massacro dei parenti, era scappato a Venezia dove era stato rintracciato in stato confusionale.
p.v.
leggi il servizio sul “Corriere di Novara” di giovedì 30 aprile