Falsi titoli nobiliari, chieste due condanne 6 anni di reclusione

Falsi titoli nobiliari, chieste due condanne 6 anni di reclusione
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NOVARA, Sei anni e mezzo e 6mila euro di multa per Roberto Bertaglia, 58 anni, accusato di truffa ed estorsione, e 6 anni e 4 mesi e 5.800 euro di multa per Antonino Di Giovanni, di 48, alla sbarra solo per estorsione. Sono le condanne richieste, in Tribunale a Novara, dal pm Marco Grandolfo in un processo legato a una serie di false onorificenze diplomatiche della cosiddetta “Real Casa del Portogallo”. Una vicenda emersa nel 2007, condotta dalla Procura di Busto Arsizio e che aveva portato a 8 arresti e a 5 denunce a piede libero e che ora ha visto arrivare una parte di quell’inchiesta a processo, al Tribunale collegiale, a Novara.

In quel caso anche alcuni novaresi erano caduti in trappola, attirati dalla possibilità di poter disporre di un’onorificenza. Tra le vittime, un novarese poi deceduto. L’uomo, tra il 2006 e il 2007, aveva deciso di avere a tutti i costi un titolo nobiliare. Così, stando a quanto sostenuto dalla Procura, quando gli venne riferito di una Real Casa, aveva pensato di partecipare, prima consegnando 500 euro, poi cifre sempre più importanti. I difensori dei due imputati hanno chiesto l’assoluzione, evidenziando incongruenze e discordanze anche tra verbali. Sentenza il 20 settembre.

mo.c.

NOVARA, Sei anni e mezzo e 6mila euro di multa per Roberto Bertaglia, 58 anni, accusato di truffa ed estorsione, e 6 anni e 4 mesi e 5.800 euro di multa per Antonino Di Giovanni, di 48, alla sbarra solo per estorsione. Sono le condanne richieste, in Tribunale a Novara, dal pm Marco Grandolfo in un processo legato a una serie di false onorificenze diplomatiche della cosiddetta “Real Casa del Portogallo”. Una vicenda emersa nel 2007, condotta dalla Procura di Busto Arsizio e che aveva portato a 8 arresti e a 5 denunce a piede libero e che ora ha visto arrivare una parte di quell’inchiesta a processo, al Tribunale collegiale, a Novara.

In quel caso anche alcuni novaresi erano caduti in trappola, attirati dalla possibilità di poter disporre di un’onorificenza. Tra le vittime, un novarese poi deceduto. L’uomo, tra il 2006 e il 2007, aveva deciso di avere a tutti i costi un titolo nobiliare. Così, stando a quanto sostenuto dalla Procura, quando gli venne riferito di una Real Casa, aveva pensato di partecipare, prima consegnando 500 euro, poi cifre sempre più importanti. I difensori dei due imputati hanno chiesto l’assoluzione, evidenziando incongruenze e discordanze anche tra verbali. Sentenza il 20 settembre.

mo.c.

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