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Fase 2: messe con fedeli ancora vietate. La rabbia dei vescovi

"L'impegno verso i poveri deve potersi nutrire alla vita sacramentale"

Fase 2: messe con fedeli ancora vietate. La rabbia dei vescovi
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Niente messe durante la Fase 2: i vescovi si arrabbiano. Nota della Cei dopo il messaggio di Conte: “L’impegno verso i poveri deve potersi nutrire alla vita sacramentale”.

Niente messe con popolo durante la Fase 2: i vescovi si arrabbiano

«I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale». Questo uno stralcio del documento pubblicato dalla Conferenza episcopale italiana a seguito del messaggio del premier Giuseppe Conte sulla Fase 2.

Funerali con poca gente, no alle messe con popolo

La Fase 2 attenua un poco le restrizioni sui funerali (permessi, ma al massimo con una quindicina di persone) ma vieta ancora le messe con gente in chiesa, ritenute rischiose per l’aggregazione che fatalmente si crea in un luogo ristretto. Si vedrà se nel Decreto che verrà pubblicato ci sono indicazioni che lasciano qualche spiraglio in tal senso.

“Chiesa è autonoma”

«Alla Presidenza del consiglio e al Comitato tecnico-scientifico – scrive ancora la Cei – si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia».

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