Fermato alla guida sotto l'effetto dell'alcol rifiuta il test, aggredisce pattuglia della Polstrada e cerca di rubargli la pistola
L'episodio all'ingresso dell'A26, a Castelletto Ticino, protagonista un 55enne di nazionalità giapponese che ha finto di non capire le richieste degli Agenti
Viene fermato dalla Polizia stradale dopo aver imboccato in automobile una rotonda a tutta velocità. In evidente stato di ebrezza rifiuta i test alcolemici e poi colpisce con calci e spintoni gli agenti arrivando anche a morsicarne uno, cercando di sottrargli la pistola. Trovato in possesso di un coltello, viene arrestato e condannato. Protagonista della vicenda un uomo di nazionalità giapponese, Hironobu Ogino di 55 anni, che attorno alle 3 di sabato sulla Ss 33, all’innesto A26, nel territorio del Comune di Castelletto Ticino alla guida di una vettura Atv Volkswagen Passat veniva fermato da una pattuglia della Sottosezione di Romagnano Sesia. Secondo quanto reso noto dalla Polstrada uno degli agenti avvicinatosi al veicolo, a bordo vi era solo il conducente, notava durante la richiesta di esibizione dei documenti, che l’automobilista “palesava i classici sintomi dovuti all’assunzione di bevande alcoliche quali alito fortemente vinoso e occhi lucidi”. Il conducente consegnava solamente un permesso internazionale di guida di nazionalità giapponese con il nome e il cognome. Alla richiesta di esibire anche la patente di guida e un valido documento idoneo alla sua identificazione, l’uomo sembrava non comprendere ciò che gli veniva chiesto anche quando le domande erano poste in lingua inglese e, “mediante traduttore multimediale Google translate, in lingua giapponese”. Il personale della Polizia stradale tentava di sottoporre l’automobilista ad un accertamento preliminare con precursore alco-blow ma, nonostante gli agenti “cercassero più volte di spiegargli come eseguire la prova, anche sottoponendovisi loro stessi, il soggetto la eseguiva in maniera errata cercando chiaramente di eludere il controllo”. Dopo circa dieci minuti di tentativi vani, gli agenti cercavano di sottoporre il cittadino giapponese a prova etilometrica ma, anche in questo caso, lo stesso “perseverava nel suo atteggiamento elusivo aspirando aria dal boccaglio anziché soffiarvi dentro come mostratogli più volte”.
Trovato in possesso di un coltello a serramanico
A un tratto il fermato si dirigeva verso la sua autovettura per salirvi a bordo ma veniva prontamente bloccato da uno degli agenti il quale, per l’ennesima volta, cercava di comunicare chiedendo di fornire il recapito di una qualsiasi persona di sua conoscenza in Italia che potesse servire da interprete e fornire indicazioni utili alla sua identificazione. Dopo diversi minuti, data la totale mancanza di collaborazione da parte del 55enne e vista la necessità di identificarlo, la pattuglia decideva di accompagnarlo al Comando di Romagnano Sesia, invitandolo a salire sul veicolo di servizio. L’automobilista però respingeva la richiesta dei poliziotti iniziando ad opporre resistenza con calci e spintoni nei confronti degli stessi i quali, con notevole fatica e solo dopo diversi minuti, alle 3,15 circa, riuscivano ad immobilizzarlo con le manette di sicurezza e ad arrestarlo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Durante la colluttazione il fermato “tentava più volte di estrarre dalla fondina la pistola” di uno dei due agenti provocandogli anche escoriazioni superficiali sulla mano sinistra mediante dei morsi. Anche l’altro componente della pattuglia riportava contusioni al pollice della mano sinistra poiché gli veniva distorto dal fermato. Entrambi i poliziotti, visitati successivamente presso il pronto soccorso dell’ospedale di Borgomanero, ricevevano rispettivamente una prognosi di giorni 6 e giorni 4. Anche ammanettato il 55enne continuava a dimenarsi cercando insistentemente di mettere la mano nella tasca destra dei pantaloni dove, dopo la perquisizione effettuata, veniva in seguito rinvenuto e sottoposto a sequestro probatorio un coltello a serramanico. Durante la perquisizione venivano trovati la patente di guida e il passaporto giapponesi oltre al permesso di soggiorno italiano, rilasciato per motivi di lavoro.
Processato per direttissima è stato condannato a 4 mesi e 20 giorni
Al mattino Hironobu Ogino veniva processato per direttissima, patteggiando ad una pena di 4 mesi e 20 giorni. Deferito inoltre autorità per rifiuto accertamenti etilometrici, la patente di guida è stata inviata alla Prefettura di Novara per successiva sospensione per un periodo da 6 a 24 mesi.
m.d.