Fuori strada con l’auto: aggredì gli agenti della Polizia locale

Fuori strada con l’auto: aggredì gli agenti della Polizia locale
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NOVARA, Nove mesi di reclusione per lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale con la concessione delle attenuanti e assoluzione dalla guida in stato di ebbrezza, perché non stava guidando ubriaco. E’ quanto ha chiesto in Tribunale a Novara il pm a carico di un 46enne alla sbarra per un episodio avvenuto il 12 novembre dello scorso anno in via Perosi, al Torrion Quartara.L’uomo era uscito di strada, rimanendo ‘impantanato’ con la sua auto in una stradina della periferia. Soccorso da una pattuglia della Polizia locale, che, come riferito dagli agenti nelle scorse udienze, l’avrebbe notato in un visibile stato di ebbrezza alcolica, l’uomo, che aveva atteso alcune ore sul posto, avrebbe reagito, scagliandosi contro gli agenti. Il personale di pattuglia aveva cercato di aiutarlo e sottoporlo anche alla prova dell’etilometro, ma lui, come riferito in aula in passato, aveva reagito in malo modo. A un certo punto, come emerso in una testimonianza, pare abbia cercato anche di dar fuoco al bocchettone della vettura della municipale. Alla fine gli agenti erano riusciti a bloccarlo, arrestandolo.In aula, all’ultima udienza, è intervenuta la donna che era con lui quella sera, quando l’auto è rimasta impantanata. «Eravamo andati a mangiare fuori e mi stava riportando a casa – ha riferito – quando siamo usciti di strada e rimasti impantanati. Abbiamo provato a far uscire l’auto, ma nulla. Io mi sono addormentata. Quando mi sono risvegliata, ho visto alcuni agenti che parlavano con lui. Ho visto che lo hanno messo a terra e non capivo il perché, non aveva fatto nulla. Lui diceva che non riusciva a respirare. Non l’ho visto maneggiare con il bocchettone e non era ubriaco». A sostegno di quest’ultima tesi, la documentazione portata dal difensore dell’uomo, che ha mostrato come il 46enne soffra di dispnea e come quella mattina faticasse a respirare e, pertanto, a fare la prova dell’etilometro. «Anzi – ha sostenuto il legale – ha cercato di dire agli agenti il problema e ha detto loro di portarlo in ospedale. Chiedo anch’io l’assoluzione dalla guida in stato d’ebbrezza per non aver commesso il fatto. Se si è divincolato era per quanto accaduto sopra, per spiegare come non fosse alticcio e per dire il suo problema. Chiedo quindi l’assoluzione anche per gli altri due capi d’imputazione perché il fatto non costituisce reato». L’udienza è stata aggiornata per la sentenza.mo.c.
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NOVARA, Nove mesi di reclusione per lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale con la concessione delle attenuanti e assoluzione dalla guida in stato di ebbrezza, perché non stava guidando ubriaco. E’ quanto ha chiesto in Tribunale a Novara il pm a carico di un 46enne alla sbarra per un episodio avvenuto il 12 novembre dello scorso anno in via Perosi, al Torrion Quartara.L’uomo era uscito di strada, rimanendo ‘impantanato’ con la sua auto in una stradina della periferia. Soccorso da una pattuglia della Polizia locale, che, come riferito dagli agenti nelle scorse udienze, l’avrebbe notato in un visibile stato di ebbrezza alcolica, l’uomo, che aveva atteso alcune ore sul posto, avrebbe reagito, scagliandosi contro gli agenti. Il personale di pattuglia aveva cercato di aiutarlo e sottoporlo anche alla prova dell’etilometro, ma lui, come riferito in aula in passato, aveva reagito in malo modo. A un certo punto, come emerso in una testimonianza, pare abbia cercato anche di dar fuoco al bocchettone della vettura della municipale. Alla fine gli agenti erano riusciti a bloccarlo, arrestandolo.In aula, all’ultima udienza, è intervenuta la donna che era con lui quella sera, quando l’auto è rimasta impantanata. «Eravamo andati a mangiare fuori e mi stava riportando a casa – ha riferito – quando siamo usciti di strada e rimasti impantanati. Abbiamo provato a far uscire l’auto, ma nulla. Io mi sono addormentata. Quando mi sono risvegliata, ho visto alcuni agenti che parlavano con lui. Ho visto che lo hanno messo a terra e non capivo il perché, non aveva fatto nulla. Lui diceva che non riusciva a respirare. Non l’ho visto maneggiare con il bocchettone e non era ubriaco». A sostegno di quest’ultima tesi, la documentazione portata dal difensore dell’uomo, che ha mostrato come il 46enne soffra di dispnea e come quella mattina faticasse a respirare e, pertanto, a fare la prova dell’etilometro. «Anzi – ha sostenuto il legale – ha cercato di dire agli agenti il problema e ha detto loro di portarlo in ospedale. Chiedo anch’io l’assoluzione dalla guida in stato d’ebbrezza per non aver commesso il fatto. Se si è divincolato era per quanto accaduto sopra, per spiegare come non fosse alticcio e per dire il suo problema. Chiedo quindi l’assoluzione anche per gli altri due capi d’imputazione perché il fatto non costituisce reato». L’udienza è stata aggiornata per la sentenza.mo.c.
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