Galliate, preoccupa l’amianto del tetto dell’ex “Galluccio d’oro”

Galliate, preoccupa l’amianto del tetto dell’ex “Galluccio d’oro”
Pubblicato:

GALLIATE - Le condizioni fatiscenti sono chiaramente visibili, anche semplicemente dalla strada. Ma quel che preoccupa ora, soprattutto i residenti delle abitazioni circostanti, è lo stato in cui versa il tetto in amianto, che ha iniziato a sfaldarsi in alcuni punti. Stiamo parlando dell’ex manifattura “Galluccio d’oro”, in via Garibaldi, stabile industriale ormai abbandonato da anni che fa parte del grande lotto “Zucchi - Standardtela”. «L’immobile - dice il sindaco Davide Ferrari - è oggettivamente degradato, ma un eventuale intervento di recupero è legato all’intero comparto Standardtela, oggetto della variante strutturale del Piano regolatore. Che si sta muovendo, ma con lentezza per una serie di ragioni che si accavallano. Innanzitutto il periodo storico di crisi, che non è certo favorevole a interventi di recupero edilizio. A frenare sono poi le dinamiche complesse che ruotano attorno a strumenti come il Piano regolatore, che è tornato dalla Regione ma con una serie di richieste rilevanti».

Se dunque per poter pensare al previsto recupero dell’intera area ci vorrà ancora qualche anno, non si può prescindere però dalle “emergenze” in materia di sicurezza e decoro urbano. «Sempre su segnalazione dei residenti in zona - ricorda il sindaco - abbiamo sollecitato il proprietario dell’area a intervenire per limitare la vegetazione, che stava creando problemi. E l’intervento è stato effettuato». Anche la questione amianto è in agenda: «Ho già avuto contatti con gli abitanti delle costruzioni limitrofe, che mi hanno sollevato il problema. Solleciteremo l’Arpa a effettuare un sopralluogo per valutare la situazione e, in base alle indicazioni che riceveremo, ci comporteremo di conseguenza».

Laura Cavalli

GALLIATE - Le condizioni fatiscenti sono chiaramente visibili, anche semplicemente dalla strada. Ma quel che preoccupa ora, soprattutto i residenti delle abitazioni circostanti, è lo stato in cui versa il tetto in amianto, che ha iniziato a sfaldarsi in alcuni punti. Stiamo parlando dell’ex manifattura “Galluccio d’oro”, in via Garibaldi, stabile industriale ormai abbandonato da anni che fa parte del grande lotto “Zucchi - Standardtela”. «L’immobile - dice il sindaco Davide Ferrari - è oggettivamente degradato, ma un eventuale intervento di recupero è legato all’intero comparto Standardtela, oggetto della variante strutturale del Piano regolatore. Che si sta muovendo, ma con lentezza per una serie di ragioni che si accavallano. Innanzitutto il periodo storico di crisi, che non è certo favorevole a interventi di recupero edilizio. A frenare sono poi le dinamiche complesse che ruotano attorno a strumenti come il Piano regolatore, che è tornato dalla Regione ma con una serie di richieste rilevanti».

Se dunque per poter pensare al previsto recupero dell’intera area ci vorrà ancora qualche anno, non si può prescindere però dalle “emergenze” in materia di sicurezza e decoro urbano. «Sempre su segnalazione dei residenti in zona - ricorda il sindaco - abbiamo sollecitato il proprietario dell’area a intervenire per limitare la vegetazione, che stava creando problemi. E l’intervento è stato effettuato». Anche la questione amianto è in agenda: «Ho già avuto contatti con gli abitanti delle costruzioni limitrofe, che mi hanno sollevato il problema. Solleciteremo l’Arpa a effettuare un sopralluogo per valutare la situazione e, in base alle indicazioni che riceveremo, ci comporteremo di conseguenza».

Laura Cavalli

GALLIATE - Le condizioni fatiscenti sono chiaramente visibili, anche semplicemente dalla strada. Ma quel che preoccupa ora, soprattutto i residenti delle abitazioni circostanti, è lo stato in cui versa il tetto in amianto, che ha iniziato a sfaldarsi in alcuni punti. Stiamo parlando dell’ex manifattura “Galluccio d’oro”, in via Garibaldi, stabile industriale ormai abbandonato da anni che fa parte del grande lotto “Zucchi - Standardtela”. «L’immobile - dice il sindaco Davide Ferrari - è oggettivamente degradato, ma un eventuale intervento di recupero è legato all’intero comparto Standardtela, oggetto della variante strutturale del Piano regolatore. Che si sta muovendo, ma con lentezza per una serie di ragioni che si accavallano. Innanzitutto il periodo storico di crisi, che non è certo favorevole a interventi di recupero edilizio. A frenare sono poi le dinamiche complesse che ruotano attorno a strumenti come il Piano regolatore, che è tornato dalla Regione ma con una serie di richieste rilevanti».

Se dunque per poter pensare al previsto recupero dell’intera area ci vorrà ancora qualche anno, non si può prescindere però dalle “emergenze” in materia di sicurezza e decoro urbano. «Sempre su segnalazione dei residenti in zona - ricorda il sindaco - abbiamo sollecitato il proprietario dell’area a intervenire per limitare la vegetazione, che stava creando problemi. E l’intervento è stato effettuato». Anche la questione amianto è in agenda: «Ho già avuto contatti con gli abitanti delle costruzioni limitrofe, che mi hanno sollevato il problema. Solleciteremo l’Arpa a effettuare un sopralluogo per valutare la situazione e, in base alle indicazioni che riceveremo, ci comporteremo di conseguenza».

Laura Cavalli

Seguici sui nostri canali