Gay Pride, no al patrocinio dal Comune di Novara
Gli organizzatori: "Dispiaciuti e preoccupati".
Gay Pride, no al patrocinio dal Comune di Novara alla manifestazione promossa da NovarArcobaleno con Sermais e Amnesty International. Gli organizzatori: "Dispiaciuti e preoccupati".
Gay Pride, no al patrocinio dal Comune di Novara
L'amministrazione comunale di Novara ha negato il patrocinio al Gay Pride organizzato da NovarArcobaleno con Sermais e Amnesty International per il prossimo 26 maggio. Il sindaco Alessandro Canelli (nella foto) ha spiegato, nella lettera inviata agli organizzatori, che si tratta di una manifestazione simbolica, folkloristica e che non porta nulla alla crescita della consapevolezza sui diritti dei gay.
La reazione degli organizzatori
La reazione è stata immediata. Così il Sermais: "Il sindaco ha deciso così di allinearsi alla posizione di altre amministrazioni che a Genova come in Regione Lombardia e a Trento, hanno scelto di mettere in discussione il supporto ad una manifestazione globale, che da decenni mobilita milioni di cittadini in ogni angolo del globo in difesa dei diritti della comunità LGBTQIA+. Di questo - prosegue il comunicato - siamo dispiaciuti e preoccupati, soprattutto per le parole usate dall'Amministrazione Canelli nel motivare questa scelta. E' inaccettabile che in una democrazia liberale matura un'istituzione definisca "Folkloristica" e "inutile" una manifestazione che ha il merito internazionale di dare protagonismo e voce a comunità troppo spesso vittime di violenze e oppressioni".
"Una manifestazione così non è mai inutile"
"Una manifestazione così non è mai inutile - scrivono ancora i responsabili Sermais - soprattutto se poggia su conquiste civili e culturali ancora lontane da raggiungere. Una manifestazione però non può bastare e su questo ci sentiamo di rassicurare l'amministrazione: l'impegno insieme a NovarArcobaleno per una città più aperta e attenta ai diritti delle minoranze nè comincia nè si concluderà il 26 maggio prossimo. Il lavoro nelle scuole, i laboratori culturali, i momenti di confronto e approfondimento pubblico continueranno con ancora più vigore e sostegno, al netto della scelta incondivisibile della Giunta Canelli".