Ginecologo accusato di violenza sessuale: si torna in aula

Ginecologo accusato di violenza sessuale: si torna in aula
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NOVARA – Riparte oggi, martedì 3 maggio, in Tribunale a Novara, il processo a carico del dottor Carlo Gambaro, 63 anni, ginecologo novarese alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale ai danni di alcune pazienti. Il medico è assistito dall’avvocato Mario Tuccillo e ha sempre rigettato gli addebiti.Nell’ultima udienza, alcuni mesi fa, erano intervenuti i consulenti tecnici: ginecologi, psicoterapeuti e sessuologi, che si erano confrontati a suon di tesi opposte. Al centro del dibattimento una vicenda risalente all’agosto 2013, venuta poi alla luce poco più di un mese dopo. Il professionista, all’epoca, era stato anche arrestato dalla Squadra Mobile (ora non ha più alcuna misura cautelare). L’inchiesta aveva preso il via dopo la denuncia di una 19enne albanese alla sua prima visita ginecologica. Aveva riferito che, dopo l’ecografia, il medico aveva iniziato a porle domande sulle sue abitudini sessuali e quindi, stando al suo racconto, l’aveva toccata nelle parti intime, avvisandola di allertarlo quando avesse raggiunto l’orgasmo. Il 63enne aveva sostenuto la sua innocenza sia al momento dell’arresto sia in due diversi interrogatori. In entrambi aveva spiegato ogni suo comportamento, sostenendo come tutto dipendesse dalle interpretazioni che vengono date ad alcune tecniche di visita medica. Oggi dovrebbe parlare proprio il ginecologo.mo.c.

NOVARA – Riparte oggi, martedì 3 maggio, in Tribunale a Novara, il processo a carico del dottor Carlo Gambaro, 63 anni, ginecologo novarese alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale ai danni di alcune pazienti. Il medico è assistito dall’avvocato Mario Tuccillo e ha sempre rigettato gli addebiti.Nell’ultima udienza, alcuni mesi fa, erano intervenuti i consulenti tecnici: ginecologi, psicoterapeuti e sessuologi, che si erano confrontati a suon di tesi opposte. Al centro del dibattimento una vicenda risalente all’agosto 2013, venuta poi alla luce poco più di un mese dopo. Il professionista, all’epoca, era stato anche arrestato dalla Squadra Mobile (ora non ha più alcuna misura cautelare). L’inchiesta aveva preso il via dopo la denuncia di una 19enne albanese alla sua prima visita ginecologica. Aveva riferito che, dopo l’ecografia, il medico aveva iniziato a porle domande sulle sue abitudini sessuali e quindi, stando al suo racconto, l’aveva toccata nelle parti intime, avvisandola di allertarlo quando avesse raggiunto l’orgasmo. Il 63enne aveva sostenuto la sua innocenza sia al momento dell’arresto sia in due diversi interrogatori. In entrambi aveva spiegato ogni suo comportamento, sostenendo come tutto dipendesse dalle interpretazioni che vengono date ad alcune tecniche di visita medica. Oggi dovrebbe parlare proprio il ginecologo.

mo.c.

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