Giovane morì lungo la provinciale 299: giovedì attesa la sentenza al processo per omicidio colposo

Giovane morì lungo la provinciale 299: giovedì attesa la sentenza al processo per omicidio colposo
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NOVARA – E’ attesa probabilmente già per oggi, giovedì 15 ottobre, la sentenza per il processo per l’incidente mortale che il 13 dicembre 2012, lungo la provinciale 299 della Valsesia, ha visto la morte di Ilaria Pagin, studentessa di 23 anni, che abitava a Ghemme con la famiglia.

Per l’accusa la ragazza sarebbe morta per colpa di una transenna che si è trovata sulla provinciale, ostacolo che l’avrebbe fatta sbandare e finire contro un’autogru che proveniva dalla direzione opposta. Per il pm Vezio Vicuna, che all’ultima udienza ha chiesto un anno e 4 mesi di reclusione, dal camion di Tommaso Portolesi, autotrasportatore di 38 anni di Ghislarengo (Vercelli), finito alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo, sarebbe caduta quella transenna. «Si accorse – ha sostenuto il pm nella sua requisitoria – ma fuggì». Il camionista è difeso dagli avvocati Carla Zucco e Nicola Bruno, che hanno chiesto l’assoluzione. I famigliari della giovane si sono costituiti parte civile con l’avvocato Federica Gattoni, che ha chiesto un risarcimento del danno di 538mila euro. 

mo.c.


NOVARA – E’ attesa probabilmente già per oggi, giovedì 15 ottobre, la sentenza per il processo per l’incidente mortale che il 13 dicembre 2012, lungo la provinciale 299 della Valsesia, ha visto la morte di Ilaria Pagin, studentessa di 23 anni, che abitava a Ghemme con la famiglia.

Per l’accusa la ragazza sarebbe morta per colpa di una transenna che si è trovata sulla provinciale, ostacolo che l’avrebbe fatta sbandare e finire contro un’autogru che proveniva dalla direzione opposta. Per il pm Vezio Vicuna, che all’ultima udienza ha chiesto un anno e 4 mesi di reclusione, dal camion di Tommaso Portolesi, autotrasportatore di 38 anni di Ghislarengo (Vercelli), finito alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo, sarebbe caduta quella transenna. «Si accorse – ha sostenuto il pm nella sua requisitoria – ma fuggì». Il camionista è difeso dagli avvocati Carla Zucco e Nicola Bruno, che hanno chiesto l’assoluzione. I famigliari della giovane si sono costituiti parte civile con l’avvocato Federica Gattoni, che ha chiesto un risarcimento del danno di 538mila euro. 

mo.c.


 

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