Giovanissima nigeriana costretta in strada, riesce a fuggire in poche ore dalla madam

Giovanissima nigeriana costretta in strada, riesce a fuggire in poche ore dalla madam
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NOVARA – Costretta sulla strada dopo essere giunta da pochissimo tempo in Italia, riesce a salvarsi e a fuggire il primo giorno in cui la madam la getta sulle strade piemontesi, per costringerla a prostituirsi.

E’ la storia di “Angela” (nome di fantasia), giovanissima nigeriana, giunta in Italia come “profuga”, ma in realtà vittima di tratta e destinata ad alimentare il mercato della prostituzione controllato dalle organizzazioni criminali nigeriane. 

Al C.a.r.a. (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Mineo, dove è giunta all’inizio del mese di dicembre proveniente dalla Nigeria, ci resta per pochi giorni. Viene infatti raggiunta, dopo il suo arrivo nella cittadina siciliana proveniente dall’isola di Lampedusa, dal marito della madam che la trasferisce in treno a Torino. 

Alla madam, “Angela” deve consegnare 50mila euro. Non può permettersi lo stato di nullafacente nella casa di Torino. Mercoledì 23 la madam l’accompagna di persona nella postazione, a lei destinata. E’ la madam a contrattare il prezzo della prestazione con il primo cliente. Due ore prestazione della giovane per 100 euro.  

Angela, piangendo, si rivolge al cliente, che mastica un po’ di inglese, e gli dice di avere solo 16 anni e di non voler fare la prostituta. “Il cliente – racconta Liberazione e Speranza onlus, l’associazione che, dal 2000, si occupa di salvare ragazze vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale - contatta immediatamente “Liberazione e speranza”. Prima che siano trascorse le due ore concordate con la madam, Angela è al sicuro in un luogo protetto”. ““Miracoli” – sottolinea il presidente della onlus, Andrea Lebra - che possono succedere quando la responsabilità degli umani, ancorché potenziali clienti, prevale sull’indifferenza e sull’incoscienza!”.

Monica Curino

 


NOVARA – Costretta sulla strada dopo essere giunta da pochissimo tempo in Italia, riesce a salvarsi e a fuggire il primo giorno in cui la madam la getta sulle strade piemontesi, per costringerla a prostituirsi.

E’ la storia di “Angela” (nome di fantasia), giovanissima nigeriana, giunta in Italia come “profuga”, ma in realtà vittima di tratta e destinata ad alimentare il mercato della prostituzione controllato dalle organizzazioni criminali nigeriane. 

Al C.a.r.a. (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Mineo, dove è giunta all’inizio del mese di dicembre proveniente dalla Nigeria, ci resta per pochi giorni. Viene infatti raggiunta, dopo il suo arrivo nella cittadina siciliana proveniente dall’isola di Lampedusa, dal marito della madam che la trasferisce in treno a Torino. 

Alla madam, “Angela” deve consegnare 50mila euro. Non può permettersi lo stato di nullafacente nella casa di Torino. Mercoledì 23 la madam l’accompagna di persona nella postazione, a lei destinata. E’ la madam a contrattare il prezzo della prestazione con il primo cliente. Due ore prestazione della giovane per 100 euro.  

Angela, piangendo, si rivolge al cliente, che mastica un po’ di inglese, e gli dice di avere solo 16 anni e di non voler fare la prostituta. “Il cliente – racconta Liberazione e Speranza onlus, l’associazione che, dal 2000, si occupa di salvare ragazze vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale - contatta immediatamente “Liberazione e speranza”. Prima che siano trascorse le due ore concordate con la madam, Angela è al sicuro in un luogo protetto”. ““Miracoli” – sottolinea il presidente della onlus, Andrea Lebra - che possono succedere quando la responsabilità degli umani, ancorché potenziali clienti, prevale sull’indifferenza e sull’incoscienza!”.

Monica Curino

 

 

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