“Gli amici mi avevano detto che era un ragazzo a modo”

“Gli amici mi avevano detto che era un ragazzo a modo”
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NOVARA – Una sera della primavera 2013, quando aveva solo 19 anni, aveva accettato l’invito di un ragazzo conosciuto attraverso alcuni amici solo una settimana prima. Un’occasione che avrebbe dovuto essere un semplice aperitivo, invece, stando alle accuse con cui ora il ragazzo è a processo in Tribunale a Novara, si è trasformato in qualcosa di più. La ragazza, infatti, sarebbe stata violentata. L’ultima udienza, venerdì mattina, a Palazzo Fossati. Alla sbarra, un egiziano di 29 anni. In aula è stata ascoltata la presunta vittima. “Da subito mi ha parlato delle tradizioni del suo Paese, che le donne devono indossare il burqa. Voleva presentarmi alla sua famiglia”. E ancora, quando racconta della sera che accettò l’invito per un aperitivo: “Mentre ci trovavamo su una panchina, ha cercato di baciarmi e toccarmi, ma io l’ho spinto indietro. Non so perché poi ho accettato di salire a casa sua, forse perché mi era stato descritto come un ragazzo a modo”. Lui, invece, stando al racconto della ragazza, l’avrebbe spogliata e violentata. La ragazza aveva così scritto su Facebook agli amici e tutto era stato riferito ai genitori, con cui la giovane è andata a fare denuncia. Il 29enne rigetta ogni addebito, sostenendo come pensava che la ragazza fosse consenziente. Prossima udienza il 18 novembre.

mo.c.


NOVARA – Una sera della primavera 2013, quando aveva solo 19 anni, aveva accettato l’invito di un ragazzo conosciuto attraverso alcuni amici solo una settimana prima. Un’occasione che avrebbe dovuto essere un semplice aperitivo, invece, stando alle accuse con cui ora il ragazzo è a processo in Tribunale a Novara, si è trasformato in qualcosa di più. La ragazza, infatti, sarebbe stata violentata. L’ultima udienza, venerdì mattina, a Palazzo Fossati. Alla sbarra, un egiziano di 29 anni. In aula è stata ascoltata la presunta vittima. “Da subito mi ha parlato delle tradizioni del suo Paese, che le donne devono indossare il burqa. Voleva presentarmi alla sua famiglia”. E ancora, quando racconta della sera che accettò l’invito per un aperitivo: “Mentre ci trovavamo su una panchina, ha cercato di baciarmi e toccarmi, ma io l’ho spinto indietro. Non so perché poi ho accettato di salire a casa sua, forse perché mi era stato descritto come un ragazzo a modo”. Lui, invece, stando al racconto della ragazza, l’avrebbe spogliata e violentata. La ragazza aveva così scritto su Facebook agli amici e tutto era stato riferito ai genitori, con cui la giovane è andata a fare denuncia. Il 29enne rigetta ogni addebito, sostenendo come pensava che la ragazza fosse consenziente. Prossima udienza il 18 novembre.

mo.c.


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