Condotta delle Colline Novaresi e Comune

Grazie a Borgomanero, un orto comunitario Slow Food in Africa

Fa parte dei “10.000 Orti in Africa” di Slow Food.

Grazie a Borgomanero, un orto comunitario Slow Food in Africa
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Grazie al Parco del Gusto di Borgomanero, fondato un orto comunitario di Slow Food in Africa.

Slow Food, un orto comunitario in Africa

Arriva fino in Africa l'eco del Parco del Gusto, l'evento promosso nel contesto della Festa dell'Uva il 7 e 8 settembre scorsi nel Parco di Villa Marazza dalla Condotta Slow Food Colline Novaresi e dal Comune di Borgomanero insieme alla Pro Loco di Borgomanero. In Ghana è stato avviato infatti un Orto comunitario grazie ai proventi raccolti durante la manifestazione.
Condotta, Comune e Pro Loco avevano infatti deciso di organizzare un evento a ricavo zero, vale a dire con la promessa di devolvere i proventi in beneficenza, in particolare in favore della Fondazione Marazza che si occupa di promuovere la cultura in zona, e in favore della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, che sovraintende i progetti del movimento fondato da Carlin Petrini in tutto il mondo.

Una promessa diventata realtà

Ora quella promessa è diventata realtà e, a poco più di tre mesi di distanza dall'evento collettivo della Marazza, ecco al via l'orto comunitario Kwayiase a Brong-Ahafo in Ghana, gemellato con la Condotta con l'indicazione “Amici del Parco del Gusto Alto Piemonte di Borgomanero”. L'orto rientra nel progetto “10.000 orti in Africa” attraverso il quale la Fondazione Slow Food per la Biodiversità da anni promuove la formazione di orti buoni, puliti e giusti nelle scuole e nei villaggi africani, per garantire alle comunità cibo fresco e sano, ma anche per formare una rete di leader consapevoli del valore della propria terra e della propria cultura, donne e uomini che possano essere protagonisti del cambiamento e del futuro di questo continente.

Un progetto collettivo

«A settembre – afferma il fiduciario della Condotta Slow Food Colline Novaresi Luca Platini –  una cinquantina di piccoli produttori dell'Alto Piemonte e non solo si sono uniti credendo in un progetto collettivo, di squadra, che metteva al centro il cibo locale, di qualità, sano, prodotto nel rispetto delle persone e dell'ambiente, bene ora grazie a quei produttori, alla loro adesione al Parco del Gusto, dall'altra parte del mondo, in Ghana, un altro gruppo di produttori locali si può unire contando sul sostegno di tanti amici italiani, che come loro credono in qualcosa di più grande, che va oltre i confini politici, oltre le lingue, oltre l'esclusivo profitto economico. È un messaggio significativo, potente, che deve fare riflettere. Certamente a noi infonde grande entusiasmo, spronandoci a proseguire il cammino lungo la strada tracciata nel fine settimana della Marazza».
«E’ una grande soddisfazione vedere come un evento gastronomico – ha sottolineato l’assessore Francesco Valsesia - , che ha visto la collaborazione di numerose componenti, sia riuscito da un lato a promuovere il territorio e i suoi prodotti e, dall’altro, ad essere di supporto a progetti legati all’ambiente e alla solidarietà».

Prosegue anche il Progetto ambiente

E sempre parlando dell'onda lunga del Parco del Gusto, prosegue anche il “progetto ambiente”. Infatti a seguito della tavola rotonda aperta al pubblico, promossa da Condotta e Comune, e svoltasi in Villa Marazza lo scorso 7 settembre, è partita una “fase uno” che ha registrato la formazione di un “tavolo tecnico” che si sta confrontando in questi mesi per giungere a una prima bozza condivisa di contenuti da sottoporre ad enti, istituzioni e gruppi protagonisti quel sabato. L'obiettivo è che, in una successiva “fase due”, la bozza possa crescere fino a diventare il contributo concreto del territorio al contrasto al cambiamento climatico e alla tutela dell'ambiente.

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