Cronaca

I “nostri” in Libano portano pace e momenti di gioia agli orfani

I “nostri” in Libano portano pace e momenti di gioia agli orfani
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Prove di abilità e destrezza, giochi di gruppo, mini tornei di calcetto e pallavolo, ma anche laboratori artistici e culinari, animazioni musicali e un’articolata esposizioni di mezzi e materiali in dotazione alle Forze armate italiane. 

Sono solo alcune delle discipline in cui sessanta orfani delle Forze armate libanesi, giovani tra i 7 e i 18 anni, si sono cimentati all’interno della base Onu di Shama, nel Sud del Libano, trasformata per alcune ore in un vero e proprio campo estivo all’aperto. 

Animatori d’eccezione i “caschi blu” del contingente italiano di Unifil, ed in particolare il personale del Reggimento Gestione aree di transito di Bellinzago.

Sono loro che hanno intrattenuto i giovani ospiti e i loro familiari, appartenenti alla “Martyr Lieutenant Colonel Sobhi Al Akoury Association”, organizzazione fondata nel 2008 a Beirut dalla signora Lea, vedova del tenente colonnello Sobhi Al Akoury, da cui l’associazione prende il nome. 

All’evento, fra i vari ufficiali, era presente il comandante del Combat service support battalion, colonnello Mario Stefano Riva.

Una giornata «indimenticabile - per il presidente dell’associazione - Per alcune ore è stato come sentirsi in Italia, un luogo meraviglioso che i nostri ragazzi hanno avuto modo di apprezzare in passato, essendoci stati per ben due volte. Il mio ringraziamento più sentito va ai militari italiani - ha aggiunto la signora Al Akoury - non solo per i momenti di festosa ospitalità che ci hanno regalato quest’oggi ma, soprattutto, per l’importante opera di pacificazione che essi svolgono nel Sud del Libano. I nostri figli hanno scoperto che insieme all’Esercito libanese c’è un altro Esercito che in questo momento sta difendendo il nostro Paese. E noi, tutto questo, non lo dimenticheremo mai».

L’inno delle Nazioni Unite, seguito dagli inni nazionali libanese ed italiano, hanno scandito uno dei momenti più solenni della giornata.

La giornata di festa e di sport si è conclusa con la premiazione delle squadre vincitrici dei tornei, la distribuzione di gadget, degli attestati di partecipazione e la consegna di una foto ricordo scattata insieme ai “caschi blu” del contingente italiano.

Prove di abilità e destrezza, giochi di gruppo, mini tornei di calcetto e pallavolo, ma anche laboratori artistici e culinari, animazioni musicali e un’articolata esposizioni di mezzi e materiali in dotazione alle Forze armate italiane. 

Sono solo alcune delle discipline in cui sessanta orfani delle Forze armate libanesi, giovani tra i 7 e i 18 anni, si sono cimentati all’interno della base Onu di Shama, nel Sud del Libano, trasformata per alcune ore in un vero e proprio campo estivo all’aperto. 

Animatori d’eccezione i “caschi blu” del contingente italiano di Unifil, ed in particolare il personale del Reggimento Gestione aree di transito di Bellinzago.

Sono loro che hanno intrattenuto i giovani ospiti e i loro familiari, appartenenti alla “Martyr Lieutenant Colonel Sobhi Al Akoury Association”, organizzazione fondata nel 2008 a Beirut dalla signora Lea, vedova del tenente colonnello Sobhi Al Akoury, da cui l’associazione prende il nome. 

All’evento, fra i vari ufficiali, era presente il comandante del Combat service support battalion, colonnello Mario Stefano Riva.

Una giornata «indimenticabile - per il presidente dell’associazione - Per alcune ore è stato come sentirsi in Italia, un luogo meraviglioso che i nostri ragazzi hanno avuto modo di apprezzare in passato, essendoci stati per ben due volte. Il mio ringraziamento più sentito va ai militari italiani - ha aggiunto la signora Al Akoury - non solo per i momenti di festosa ospitalità che ci hanno regalato quest’oggi ma, soprattutto, per l’importante opera di pacificazione che essi svolgono nel Sud del Libano. I nostri figli hanno scoperto che insieme all’Esercito libanese c’è un altro Esercito che in questo momento sta difendendo il nostro Paese. E noi, tutto questo, non lo dimenticheremo mai».

L’inno delle Nazioni Unite, seguito dagli inni nazionali libanese ed italiano, hanno scandito uno dei momenti più solenni della giornata.

La giornata di festa e di sport si è conclusa con la premiazione delle squadre vincitrici dei tornei, la distribuzione di gadget, degli attestati di partecipazione e la consegna di una foto ricordo scattata insieme ai “caschi blu” del contingente italiano.

p.v.

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