Il Frecciabianca finisce in Parlamento

Il Frecciabianca finisce in Parlamento
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Finisce in Parlamento la vicenda della soppressione della fermata di Novara (e di Vercelli) dei treni Frecciabianca. Giovanni Falcone, deputato novarese nelle file del Partito Democratico, sta seguendo con molta attenzione in questi giorni il problema dei tagli delle stazioni di Novara e Vercelli, lungo il tracciato dei Frecciabianca sulla linea storica Torino - Milano. «Trovo inconcepibili queste scelte - dice Falcone - e non capisco come si possa giungere a certe decisioni senza prima aver approfondito le questioni. Il piano dovrebbe diventare operativo al ritorno dalle vacanze di agosto, ma voglio sperare che prima di allora venga rivisto». Falcone aggiunge inoltre che questa decisione, se andrà in porto «Causerà gravi disagi ai viaggiatori di tutto il quadrante Nord Ovest del Piemonte» e, in particolare, ai pendolari «che utilizzano la linea quotidianamente per raggiungere i capoluoghi Torino e Milano». Proprio per la delicatezza del problema e per i tempi stretti ha presentato una mozione in aula con risposta del Governo in Commissione Trasporti.

 

La questione “Frecciabianca” è anche l’oggetto di un’interrogazione di Gaetano Nastri (deputato Fdi-Alleanza nazionale). «Prendendo spunto da notizie apparse sul Corriere di Novara - sottolinea - chiedo al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti di confermare la notizia che a partire dal prossimo settembre Trenitalia sposterà i treni ad alta velocità Frecciabianca dalla linea Torino – Milano sopprimendo le soste nelle stazioni quali Novara e Vercelli, le cui città rappresentano luoghi di sosta e di transito fondamentali per centinaia di migliaia di viaggiatori. Un fatto - spiega Nastri - particolarmente grave perché esclude Novara e Vercelli dai collegamenti diretti con i centri vitali del Paese, accrescendo le difficoltà logistiche negli spostamenti, come ad esempio nelle grandi città del Nord – Est,  considerato che obbliga i viaggiatori a cambiare convoglio obbligatoriamente a Milano».

 

«Inoltre – scrive ancora Nastri nella sua interrogazione – i passeggeri vengono così indirizzati sui treni interregionali, i cui servizi in termini di efficienza e comodità risultano scarsi e inadeguati, considerato che si viaggia quasi sempre in piedi e le carrozze risultano spesso sporche, rischia di aumentare le difficoltà nei confronti dei tantissimi utenti piemontesi». Nastri, infine, si dichiara pronto «ad appoggiare la raccolta-firme già avviata da gruppi di pendolari e qualsiasi altra azione sia utile a far recedere Rfi dal suo intento».

 

Sull’argomento interviene anche il sottosegretario al lavoro, Franca Biondelli: «Ritengo che le innovazioni siano un’opportunità territoriale da cogliere al volo. Quindi ben venga l’alta velocità. Non bisogna però perdere di vista gli aspetti importanti della vita quotidiana. Benché la tematica sia di competenza regionale, ritengo che in questo caso specifico non debbano essere i pendolari a rimetterci in maniera così consistente. I novaresi vivono quotidianamente una situazione difficile per quel che riguarda i collegamenti fra le città di Torino e Milano, questa situazione non può che andare a peggiorare questa situazione». Un pensiero anche alle difficoltà lavorative: «La facilità di spostamento delle persone risulta essere un tassello importante per poter far ripartire l’occupazione del Paese. Complicare questo fattore potrebbe significare un colpo al sistema occupazionale che sì, sta andando verso un miglioramento, ma che ha bisogno di basi forti per potersi consolidare. Non potrò che farmi interprete verso gli uffici competenti e arrivare così prima ad un confronto e poi, mi auguro, ad una risoluzione della problematica».

 

La senatrice Pd Elena Ferrara si dice: «Disponibile a sedermi al tavolo congiunto, proposto dai consiglieri regionali Rossi e Molinari e a mettere in campo ogni azione che consenta di garantire il servizio. Già in questi giorni - prosegue - sto approfondendo il tema per verificare quanti saranno i pendolari interessati dalla modifica, annunciata da Trenitalia – dichiara infine la senatrice – L'obiettivo è far sì che possa continuare a essere garantito il servizio sul territorio, peraltro lungo una tratta che interessa ben due città universitarie, quali Novara e Vercelli».

 

Sandro Devecchi

Finisce in Parlamento la vicenda della soppressione della fermata di Novara (e di Vercelli) dei treni Frecciabianca. Giovanni Falcone, deputato novarese nelle file del Partito Democratico, sta seguendo con molta attenzione in questi giorni il problema dei tagli delle stazioni di Novara e Vercelli, lungo il tracciato dei Frecciabianca sulla linea storica Torino - Milano. «Trovo inconcepibili queste scelte - dice Falcone - e non capisco come si possa giungere a certe decisioni senza prima aver approfondito le questioni. Il piano dovrebbe diventare operativo al ritorno dalle vacanze di agosto, ma voglio sperare che prima di allora venga rivisto». Falcone aggiunge inoltre che questa decisione, se andrà in porto «Causerà gravi disagi ai viaggiatori di tutto il quadrante Nord Ovest del Piemonte» e, in particolare, ai pendolari «che utilizzano la linea quotidianamente per raggiungere i capoluoghi Torino e Milano». Proprio per la delicatezza del problema e per i tempi stretti ha presentato una mozione in aula con risposta del Governo in Commissione Trasporti.

La questione “Frecciabianca” è anche l’oggetto di un’interrogazione di Gaetano Nastri (deputato Fdi-Alleanza nazionale). «Prendendo spunto da notizie apparse sul Corriere di Novara - sottolinea - chiedo al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti di confermare la notizia che a partire dal prossimo settembre Trenitalia sposterà i treni ad alta velocità Frecciabianca dalla linea Torino – Milano sopprimendo le soste nelle stazioni quali Novara e Vercelli, le cui città rappresentano luoghi di sosta e di transito fondamentali per centinaia di migliaia di viaggiatori. Un fatto - spiega Nastri - particolarmente grave perché esclude Novara e Vercelli dai collegamenti diretti con i centri vitali del Paese, accrescendo le difficoltà logistiche negli spostamenti, come ad esempio nelle grandi città del Nord – Est,  considerato che obbliga i viaggiatori a cambiare convoglio obbligatoriamente a Milano».

«Inoltre – scrive ancora Nastri nella sua interrogazione – i passeggeri vengono così indirizzati sui treni interregionali, i cui servizi in termini di efficienza e comodità risultano scarsi e inadeguati, considerato che si viaggia quasi sempre in piedi e le carrozze risultano spesso sporche, rischia di aumentare le difficoltà nei confronti dei tantissimi utenti piemontesi». Nastri, infine, si dichiara pronto «ad appoggiare la raccolta-firme già avviata da gruppi di pendolari e qualsiasi altra azione sia utile a far recedere Rfi dal suo intento».

Sull’argomento interviene anche il sottosegretario al lavoro, Franca Biondelli: «Ritengo che le innovazioni siano un’opportunità territoriale da cogliere al volo. Quindi ben venga l’alta velocità. Non bisogna però perdere di vista gli aspetti importanti della vita quotidiana. Benché la tematica sia di competenza regionale, ritengo che in questo caso specifico non debbano essere i pendolari a rimetterci in maniera così consistente. I novaresi vivono quotidianamente una situazione difficile per quel che riguarda i collegamenti fra le città di Torino e Milano, questa situazione non può che andare a peggiorare questa situazione». Un pensiero anche alle difficoltà lavorative: «La facilità di spostamento delle persone risulta essere un tassello importante per poter far ripartire l’occupazione del Paese. Complicare questo fattore potrebbe significare un colpo al sistema occupazionale che sì, sta andando verso un miglioramento, ma che ha bisogno di basi forti per potersi consolidare. Non potrò che farmi interprete verso gli uffici competenti e arrivare così prima ad un confronto e poi, mi auguro, ad una risoluzione della problematica».

La senatrice Pd Elena Ferrara si dice: «Disponibile a sedermi al tavolo congiunto, proposto dai consiglieri regionali Rossi e Molinari e a mettere in campo ogni azione che consenta di garantire il servizio. Già in questi giorni - prosegue - sto approfondendo il tema per verificare quanti saranno i pendolari interessati dalla modifica, annunciata da Trenitalia – dichiara infine la senatrice – L'obiettivo è far sì che possa continuare a essere garantito il servizio sul territorio, peraltro lungo una tratta che interessa ben due città universitarie, quali Novara e Vercelli».

 

Sandro Devecchi

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