Il questore: “Non c’è un caso ‘movida’. Abbiamo attuato misure preventive e non repressive”

Il questore: “Non c’è un caso ‘movida’. Abbiamo attuato misure preventive e non repressive”
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NOVARA, “Non esiste alcun problema ‘movida’ a Novara”. Ad affermarlo e a spiegare le ragioni di questa affermazione è il questore di Novara, Gaetano Todaro, in una conferenza stampa sul tema ospitata oggi martedì primo agosto in Questura. Un’occasione per fare il punto sull’attività svolta sinora dai suoi uomini proprio in tema di controlli nei locali del centro città (foto Martignoni).

“Non si tratta di ‘movida’ – ha riferito il questore – Si sono verificati fatti specifici e una serie di reati commessi che ci hanno portato a intervenire. Sono stati alcuni eccessi di condotte criminali. Abbiamo così deciso di agire e lo abbiamo fatto applicando le norme del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che – spiega ancora Todaro - hanno carattere preventivo e non repressivo. Il nostro obiettivo, in questo modo, è di impedire che possano ripetersi certi fatti come quelli occorsi nelle scorse settimane, indipendentemente dal comportamento dei gestori dei locali. Pertanto, voglio ribadirlo, non c’è alcun caso ‘movida’, nulla di tutto questo”.

Quanto già fatto dalla Questura, però, non è sufficiente a garantire uno svago sano e sicuro ai cittadini novaresi. Lo sostiene proprio il questore, che sottolinea come serva una collaborazione, una sinergia tra tutte le realtà interessate dalla tematica. “Vanno attivate – dice - una serie di misure, che, tra l’altro, stiamo proprio predisponendo in questi giorni. Azioni che stiamo allestendo con Comune, Prefettura e le altre Forze dell’Ordine presenti sul territorio. Lo scopo è quello di ridurre il rischio di episodi come quelli avvenuti, soprattutto dove si registra un notevole afflusso di clienti”. Intanto la Questura, come era già stato annunciato, ha allestito un vademecum, che sarà illustrato ai responsabili delle associazioni di categoria. Nell’opuscoletto si evidenziano i compiti che spettano al gestore di un locale pubblico, cui viene sempre chiesto di avvisare le forze dell’ordine non appena nota qualcosa che non va, qualche situazione che sta degenerando.

Monica Curino

NOVARA, “Non esiste alcun problema ‘movida’ a Novara”. Ad affermarlo e a spiegare le ragioni di questa affermazione è il questore di Novara, Gaetano Todaro, in una conferenza stampa sul tema ospitata oggi martedì primo agosto in Questura. Un’occasione per fare il punto sull’attività svolta sinora dai suoi uomini proprio in tema di controlli nei locali del centro città (foto Martignoni).

Non si tratta di ‘movida’ – ha riferito il questore – Si sono verificati fatti specifici e una serie di reati commessi che ci hanno portato a intervenire. Sono stati alcuni eccessi di condotte criminali. Abbiamo così deciso di agire e lo abbiamo fatto applicando le norme del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che – spiega ancora Todaro - hanno carattere preventivo e non repressivo. Il nostro obiettivo, in questo modo, è di impedire che possano ripetersi certi fatti come quelli occorsi nelle scorse settimane, indipendentemente dal comportamento dei gestori dei locali. Pertanto, voglio ribadirlo, non c’è alcun caso ‘movida’, nulla di tutto questo”.

Quanto già fatto dalla Questura, però, non è sufficiente a garantire uno svago sano e sicuro ai cittadini novaresi. Lo sostiene proprio il questore, che sottolinea come serva una collaborazione, una sinergia tra tutte le realtà interessate dalla tematica. “Vanno attivate – dice - una serie di misure, che, tra l’altro, stiamo proprio predisponendo in questi giorni. Azioni che stiamo allestendo con Comune, Prefettura e le altre Forze dell’Ordine presenti sul territorio. Lo scopo è quello di ridurre il rischio di episodi come quelli avvenuti, soprattutto dove si registra un notevole afflusso di clienti”. Intanto la Questura, come era già stato annunciato, ha allestito un vademecum, che sarà illustrato ai responsabili delle associazioni di categoria. Nell’opuscoletto si evidenziano i compiti che spettano al gestore di un locale pubblico, cui viene sempre chiesto di avvisare le forze dell’ordine non appena nota qualcosa che non va, qualche situazione che sta degenerando.

Monica Curino


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