Ahamad in carcere da due anni: sta sempre peggio
Chiede aiuto per essere liberato
Ahamad Djalali, il ricercatore del Crimedim, in carcere da due anni: sta sempre peggio.
Ahamad in carcere
"Sono stato sottoposto a torture e danni psicologici e fisici. Ho perso circa 15 chili negli ultimi 6 mesi e soffro di molti problemi di salute, ma non ho ancora ricevuto alcun servizio medico. Pertanto, ora sono ad alto rischio di morte improvvisa. Inoltre, la condanna a morte è come una continua tortura psicologica per me". Queste sono le parole di Ahmadreza Djalali, medico e ricercatore che ha lavorato per anni anche a Novara all'Università del Piemonte Orientale, che due anni fa è stato arrestato e condotto in carcere in Iran con l'accusa di spionaggio. Accusa che ha sempre rigettato.
La lettera
"Il supporto internazionale condotto - si legge ancora nella sua lettera - è stato molto efficace nel bloccare le azioni violente contro di me, inoltre, mi ha aiutato a mantenere la speranza di essere rilasciato. Tuttavia, il problema non è ancora stato risolto. Pertanto chiedo a tutti gli accademici di tutto il mondo di continuare con un forte sostegno. Per favore, chiedete ai funzionari iraniani di cancellare immediatamente la condanna a morte e liberami dopo due anni di ingiusta detenzione nel famigerato carcere di Evin. Non vedo l'ora di tornare alla mia vita normale e continuare la mia ricerca scientifica e le attività umanitarie".