Il ricercatore sotto processo in Iran

Il ricercatore sotto processo in Iran
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Prima udienza in Iran del processo per spionaggio che vede imputato Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano, collaboratore del Crimedim dell'Università del Piemonte orientale, detenuto nel carcere di Evin, uno dei peggiori della Repubblica islamica. 
Ne hanno dato notizia il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani di Palazzo Madama, e la senatrice Elena Ferrara, che seguono da vicino la vicenda. Al momento, hanno sottolineato, non si ha conferma del fatto che l'uomo rischia una condanna a morte. La Farnesina «si sta muovendo attraverso i suoi canali presso le competenti Autorità iraniane», hanno detto i due parlamentari, aggiungendo che anche l'Alto Rappresentane per la politica estera europea, Federica Mogherini, è «direttamente e attraverso l'ambasciata olandese a Teheran, impegnata perchè si possa rapidamente giungere ad una soluzione positiva per la vicenda». La petizione per la liberazione di Djalali, lanciata su Change.org, ha già raccolto circa 200mila adesioni.
Sandro Devecchi

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Prima udienza in Iran del processo per spionaggio che vede imputato Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano, collaboratore del Crimedim dell'Università del Piemonte orientale, detenuto nel carcere di Evin, uno dei peggiori della Repubblica islamica. 
Ne hanno dato notizia il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani di Palazzo Madama, e la senatrice Elena Ferrara, che seguono da vicino la vicenda. Al momento, hanno sottolineato, non si ha conferma del fatto che l'uomo rischia una condanna a morte. La Farnesina «si sta muovendo attraverso i suoi canali presso le competenti Autorità iraniane», hanno detto i due parlamentari, aggiungendo che anche l'Alto Rappresentane per la politica estera europea, Federica Mogherini, è «direttamente e attraverso l'ambasciata olandese a Teheran, impegnata perchè si possa rapidamente giungere ad una soluzione positiva per la vicenda». La petizione per la liberazione di Djalali, lanciata su Change.org, ha già raccolto circa 200mila adesioni.
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