Il ricordo di Umberto Veronesi da parte della Fondazione e dell’ospedale Maggiore

Il ricordo di Umberto Veronesi da parte della Fondazione e dell’ospedale Maggiore
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«Ha parlato per 20 minuti a braccio con una chiarezza unica e, nonostante la visibile stanchezza fisica, non si è sottratto a foto e chiacchiere». Raffaella Drago, presidente della delegazione di Novara della Fondazione Veronesi, racconta così l’ultimo incontro con l’oncologo Umberto Veronesi, deceduto all’età di 90 anni nella sua abitazione di Milano martedì 8 novembre. Nella mattinata di oggi già centinaia di persone hanno portato il loro saluto al professore alla camera ardente allestita a Palazzo Marino nel capoluogo lombardo, che sarà aperta fino alle 20.30. Riaprirà domani mattina alle 8.30 fino alle 11 quando si terrà la commemorazione civile, che potrà essere seguita anche da maxischermi in piazza della Scala.

Era lo scorso aprile e l’ex ministro della Salute presenziava all’assegnazione delle borse di ricerca messe a bando dalla sua fondazione: «Il fisico era già provato ma ci ha stupiti per la sua brillantezza mentale» continua Raffaella Drago che ricorda il professor Veronesi come «una persona alla mano, capace di metterti a tuo agio e dalla cultura enciclopedica».

La Fondazione Veronesi è nata nel 2003 con lo scopo primario di sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori. Negli anni successivi sono state costituite delle delegazioni in tutti i principali centri italiani.

A Novara è presente da settembre 2015: «I nostri obiettivi sono quelli tracciati dal professor Veronesi – sottolinea la presidente Drago – Anzitutto la diffusione della cultura scientifica, poi la promozione della prevenzione, soprattutto tra i giovani, e il miglioramento della qualità della vita attraverso la sensibilizzazione riguardo alle buone pratiche».

Obiettivi che saranno perseguiti anche in futuro, memori delle parole che l’oncologo ha pronunciato nell’ultimo periodo trascorso alla Fondazione: «Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione». Al momento non sono ancora in programma commemorazioni a Novara ma chi lo vorrà potrà partecipare alla camera ardente aperta da stamattina nella sede Municipio di Milano o alla cerimonia laica, sempre a Milano, venerdì mattina.

Anche all’Azienda ospedaliera-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara è stata ricordata la figura di Umberto Veronesi. Proprio ieri, mercoledì 9 novembre, è avvenuta la presentazione della Breast Unit, l’unità funzionale di Senologia, del nosocomio di Novara.

«Non c’è dubbio che sia stato proprio il professor Veronesi a dare impulso a questo tipo di organizzazione delle cure nell’oncologia – ha affermato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola – Mi unisco al cordoglio per la sua scomparsa. Ho avuto il piacere di incontrarlo più volte, anche perché è stato spesso qui a Novara: si tratta di una grande perdita per la sanità italiana».

l.pa.

«Ha parlato per 20 minuti a braccio con una chiarezza unica e, nonostante la visibile stanchezza fisica, non si è sottratto a foto e chiacchiere». Raffaella Drago, presidente della delegazione di Novara della Fondazione Veronesi, racconta così l’ultimo incontro con l’oncologo Umberto Veronesi, deceduto all’età di 90 anni nella sua abitazione di Milano martedì 8 novembre. Nella mattinata di oggi già centinaia di persone hanno portato il loro saluto al professore alla camera ardente allestita a Palazzo Marino nel capoluogo lombardo, che sarà aperta fino alle 20.30. Riaprirà domani mattina alle 8.30 fino alle 11 quando si terrà la commemorazione civile, che potrà essere seguita anche da maxischermi in piazza della Scala.

Era lo scorso aprile e l’ex ministro della Salute presenziava all’assegnazione delle borse di ricerca messe a bando dalla sua fondazione: «Il fisico era già provato ma ci ha stupiti per la sua brillantezza mentale» continua Raffaella Drago che ricorda il professor Veronesi come «una persona alla mano, capace di metterti a tuo agio e dalla cultura enciclopedica».

La Fondazione Veronesi è nata nel 2003 con lo scopo primario di sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori. Negli anni successivi sono state costituite delle delegazioni in tutti i principali centri italiani.

A Novara è presente da settembre 2015: «I nostri obiettivi sono quelli tracciati dal professor Veronesi – sottolinea la presidente Drago – Anzitutto la diffusione della cultura scientifica, poi la promozione della prevenzione, soprattutto tra i giovani, e il miglioramento della qualità della vita attraverso la sensibilizzazione riguardo alle buone pratiche».

Obiettivi che saranno perseguiti anche in futuro, memori delle parole che l’oncologo ha pronunciato nell’ultimo periodo trascorso alla Fondazione: «Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione». Al momento non sono ancora in programma commemorazioni a Novara ma chi lo vorrà potrà partecipare alla camera ardente aperta da stamattina nella sede Municipio di Milano o alla cerimonia laica, sempre a Milano, venerdì mattina.

Anche all’Azienda ospedaliera-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara è stata ricordata la figura di Umberto Veronesi. Proprio ieri, mercoledì 9 novembre, è avvenuta la presentazione della Breast Unit, l’unità funzionale di Senologia, del nosocomio di Novara.

«Non c’è dubbio che sia stato proprio il professor Veronesi a dare impulso a questo tipo di organizzazione delle cure nell’oncologia – ha affermato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola – Mi unisco al cordoglio per la sua scomparsa. Ho avuto il piacere di incontrarlo più volte, anche perché è stato spesso qui a Novara: si tratta di una grande perdita per la sanità italiana».

l.pa.

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