Il Teatro Coccia ospita Christmas Carol

Il Teatro Coccia ospita "A Christmas Carol": la compagnia Bit presenta la sua nuova produzione originale

Il Teatro Coccia ospita Christmas Carol
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Il Teatro Coccia ospita "A Christmas Carol": la compagnia Bit presenta la sua nuova produzione originale

A Christmas Carol

Il vecchio Ebenezer Scrooge, dopo la morte del suo socio d’affari Jacob Marley, continua a condurre il suo banco d’affari con cinica avarizia rifuggendo da ogni rapporto umano e affamando il suo sfortunato impiegato Bob Cratchit. Scrooge odia il Natale e nemmeno l’invito a cena di suo nipote riesce a fargli cambiare idea. La notte della vigilia riceve la visita del fantasma del suo defunto socio Jacob Marley che gli annuncia la visita di tre spiriti. Lo spirito dei Natali passati gli mostra gli errori della sua vita passata, lo spirito del Natale presente gli fa vedere la felicità che il Natale genera nella gente, mentre lo spirito dei Natali futuri gli mostra il suo orrendo destino qualora non modificasse la vita che ora conduce. Dopo la visita degli spiriti Scrooge si risveglia la mattina di Natale profondamente cambiato nell’anima. D’ora in poi non mancherà mai di festeggiare il Natale e non perderà occasione per fare del bene.

I commenti della regista

Ebenezer Scrooge compie una trasformazione, un cambiamento importante la notte della vigilia di Natale. Il
Natale può essere un’occasione in cui potersi fermare a riflettere, un momento per porsi in maniera propositiva verso il cambiamento. Il Natale diventa un’occasione per un coraggioso atto di trasformazione,
che ognuno di noi vorrebbe fare ma che spesso dimentica. Melina Pellicano, regista e autrice del libretto dello spettacolo, dichiara che nell’adattamento al musical ha voluto essere il più fedele possibile al romanzo perché la scrittura di Charles Dickens è già di per sé molto teatrale.
“Certo c’è qualche differenza nella vicenda e nei personaggi – dichiara la regista – ma sempre nel rispetto del racconto originale e nello spirito di Dickens. Questo è stato voluto ed è un piccolo modo personale per rendere omaggio allo scrittore.”
“Ho scelto di aprire lo spettacolo con il monologo e la canzone del piccolo Tim (il figlio piccolo di Bob Cratchit, impiegato di Scrooge), per affidare ad un bambino il compito di spiegare “come stanno le cose veramente”, per spiegare al pubblico il punto di vista di un bambino che guarda al mondo con occhi limpidi e senza giudizio. Tiny Tim racconta infatti che Scrooge “non è capace di sorridere ed è sempre in collera con chiunque gli rivolga la parola” ma che in realtà “è soltanto solo” e nessuno dovrebbe rimanere solo a Natale.”
La solitudine di Scrooge e la sua ricchezza economica sono la contrapposizione con la serenità della famiglia e la modesta situazione sociale dei personaggi.
La ricchezza d’animo e il coraggio di far fronte ad una situazione poco agiata sono la vera ricchezza. È un
concetto vecchio ma assolutamente attuale.

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