In due a processo per una lite per la posa di manifesti elettorali

In due a processo per una lite per la posa di manifesti elettorali
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NOVARA - I fatti al centro del processo risalgono al 25 maggio 2009, quando, al Villaggio Dalmazia, in uno dei tanti spazi predisposti per l’affissione di manifesti elettorali, si era verificata una lite proprio sulla posa dei cartelloni.

A restare coinvolti J.B., che si era recato a collocare i manifesti dei Comunisti italiani con il padre, e M.O., che stava ponendo quelli del Carroccio. Era nato un confronto piuttosto animato, nel quale entrambi avevano riportato alcune lesioni, J.B., in particolare, la frattura del setto nasale.

Ora, a sei anni da quella vicenda, i due sono a processo. J.B., assistito dall’avvocato Gianni Correnti, con l’accusa di lesioni, M.O., difeso dall’avvocato Giulia Ruggerone, per lesioni e violenza privata. Nell’ultima udienza, il pm, ricostruendo i fatti, ha chiesto 9 mesi per M.O. e 3 mesi per J.B. “Dapprima c’è stata una discussione verbale, poi si è passati alle mani. Ci sono state le indagini e, con il numero di targa, si è giunti alla seconda persona coinvolta. I due si accusano reciprocamente. Sicuramente erano lì e hanno discusso e c’è stata una colluttazione”. I due legali hanno chiesto l’assoluzione. Ruggerone: “non c’è prova. Si è difeso”. Correnti: “il mio assistito non ha mai picchiato nessuno. Ha il casellario giudiziario pulito”. L’udienza è stata aggiornata a settembre.

mo.c.

NOVARA - I fatti al centro del processo risalgono al 25 maggio 2009, quando, al Villaggio Dalmazia, in uno dei tanti spazi predisposti per l’affissione di manifesti elettorali, si era verificata una lite proprio sulla posa dei cartelloni.

A restare coinvolti J.B., che si era recato a collocare i manifesti dei Comunisti italiani con il padre, e M.O., che stava ponendo quelli del Carroccio. Era nato un confronto piuttosto animato, nel quale entrambi avevano riportato alcune lesioni, J.B., in particolare, la frattura del setto nasale.

Ora, a sei anni da quella vicenda, i due sono a processo. J.B., assistito dall’avvocato Gianni Correnti, con l’accusa di lesioni, M.O., difeso dall’avvocato Giulia Ruggerone, per lesioni e violenza privata. Nell’ultima udienza, il pm, ricostruendo i fatti, ha chiesto 9 mesi per M.O. e 3 mesi per J.B. “Dapprima c’è stata una discussione verbale, poi si è passati alle mani. Ci sono state le indagini e, con il numero di targa, si è giunti alla seconda persona coinvolta. I due si accusano reciprocamente. Sicuramente erano lì e hanno discusso e c’è stata una colluttazione”. I due legali hanno chiesto l’assoluzione. Ruggerone: “non c’è prova. Si è difeso”. Correnti: “il mio assistito non ha mai picchiato nessuno. Ha il casellario giudiziario pulito”. L’udienza è stata aggiornata a settembre.

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