In Piemonte altri 1.300 migranti

In Piemonte altri 1.300 migranti
Pubblicato:

Il competente assessore regionale Monica Cerutti annuncia «nuovi arrivi in Piemonte di migranti», parla di «numeri alti, ma gestibili» e lancia un «nuovo appello ai Comuni». I quali, volenti o nolenti, devono adeguarsi alle direttive della Prefettura che, lo ricordiamo, è organo esecutivo del Viminale. L’Utg cerca ovviamente il consenso degli enti locali, ma se non lo trova procede necessariamente d’ufficio.
Nell’ultimo fine settimana sono stati tratti in salvo oltre 2.000 migranti diretti sulle coste italiane – ricordano in Regione – «che si vanno ad aggiungere a tutti coloro (decine di migliaia, ndr) che sono giunti in Italia nell’ultimo periodo». Per questo motivo il Ministero dell’Interno ha chiesto alle Regioni «un ulteriore sforzo nell’accoglienza dei migranti sul territorio». Dunque: alle Prefetture del Piemonte è stato richiesto di provvedere all’accoglienza di 1.307 migranti che saranno distribuiti sulle varie province secondo i criteri definiti in sede di “Tavolo di coordinamento regionale. Ne arriveranno 523 in provincia di Torino, 217 a Cuneo, 159 ad Alessandria, 136 a Novara (in totale si viaggia su quota 500, ndr); 81 ad Asti, 67 a Biella, 65 a Vercelli e 59 nel Vco. In Piemonte le presenze al 22 giugno sono di 4.475 migranti ospitati nelle strutture temporanee e Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, di cui diremo).
L’assessore Cerutti: «Questa nuova ripartizione è stata fatta dal Ministero dell’Interno in un’ottica di riequilibrio delle presenze tra le Regioni. I numeri sono significativi ma non devono essere strumentalizzati perché la situazione al momento è sotto controllo. Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di convocare una riunione con l’Anci per sensibilizzare i sindaci piemontesi (per ora in Comune a Novara tutto tace, ndr) ad ampliare la rete Sprar su tutto il nostro territorio, trasformando l’accoglienza da emergenziale in strutturale». Cioè si tratterebbe di farsi carico stabilmente degli “asilanti”. Da fare un salto sulla sedia. Ma l’assessore non sembra affatto preoccupata: «Ho visitato una struttura di accoglienza a Orta (nella foto un momento della visita dell’assessore Cerutti insieme all’assessore Augusto Ferrari e al consigliere Domenico Rossi all’ex albergo Villa San Francesco di Legro di Orta, ndr), dove l’amministrazione comunale è impegnata a creare le condizioni per coinvolgere i propri cittadini nel progetto di inclusione. Il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare i Comuni accompagnandoli rispetto alle attività di accoglienza, oltre a richiedere che il Governo definisca rapidamente gli incentivi ai Comuni virtuosi. Se nella nostra regione tutti i Comuni si dichiarassero disponibili in proporzione ai loro abitanti, potremmo tranquillamente sostenere questi nuovi arrivi». In altre Regioni, come noto, le posizioni sono ben differenti.

Paolo Viviani

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 27 giugno 2015

Il competente assessore regionale Monica Cerutti annuncia «nuovi arrivi in Piemonte di migranti», parla di «numeri alti, ma gestibili» e lancia un «nuovo appello ai Comuni». I quali, volenti o nolenti, devono adeguarsi alle direttive della Prefettura che, lo ricordiamo, è organo esecutivo del Viminale. L’Utg cerca ovviamente il consenso degli enti locali, ma se non lo trova procede necessariamente d’ufficio.
Nell’ultimo fine settimana sono stati tratti in salvo oltre 2.000 migranti diretti sulle coste italiane – ricordano in Regione – «che si vanno ad aggiungere a tutti coloro (decine di migliaia, ndr) che sono giunti in Italia nell’ultimo periodo». Per questo motivo il Ministero dell’Interno ha chiesto alle Regioni «un ulteriore sforzo nell’accoglienza dei migranti sul territorio». Dunque: alle Prefetture del Piemonte è stato richiesto di provvedere all’accoglienza di 1.307 migranti che saranno distribuiti sulle varie province secondo i criteri definiti in sede di “Tavolo di coordinamento regionale. Ne arriveranno 523 in provincia di Torino, 217 a Cuneo, 159 ad Alessandria, 136 a Novara (in totale si viaggia su quota 500, ndr); 81 ad Asti, 67 a Biella, 65 a Vercelli e 59 nel Vco. In Piemonte le presenze al 22 giugno sono di 4.475 migranti ospitati nelle strutture temporanee e Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, di cui diremo).
L’assessore Cerutti: «Questa nuova ripartizione è stata fatta dal Ministero dell’Interno in un’ottica di riequilibrio delle presenze tra le Regioni. I numeri sono significativi ma non devono essere strumentalizzati perché la situazione al momento è sotto controllo. Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di convocare una riunione con l’Anci per sensibilizzare i sindaci piemontesi (per ora in Comune a Novara tutto tace, ndr) ad ampliare la rete Sprar su tutto il nostro territorio, trasformando l’accoglienza da emergenziale in strutturale». Cioè si tratterebbe di farsi carico stabilmente degli “asilanti”. Da fare un salto sulla sedia. Ma l’assessore non sembra affatto preoccupata: «Ho visitato una struttura di accoglienza a Orta (nella foto un momento della visita dell’assessore Cerutti insieme all’assessore Augusto Ferrari e al consigliere Domenico Rossi all’ex albergo Villa San Francesco di Legro di Orta, ndr), dove l’amministrazione comunale è impegnata a creare le condizioni per coinvolgere i propri cittadini nel progetto di inclusione. Il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare i Comuni accompagnandoli rispetto alle attività di accoglienza, oltre a richiedere che il Governo definisca rapidamente gli incentivi ai Comuni virtuosi. Se nella nostra regione tutti i Comuni si dichiarassero disponibili in proporzione ai loro abitanti, potremmo tranquillamente sostenere questi nuovi arrivi». In altre Regioni, come noto, le posizioni sono ben differenti.

Paolo Viviani

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 27 giugno 2015

Seguici sui nostri canali