In pochi mesi avevano svuotato conti correnti per 200mila euro: a processo in 34

In pochi mesi avevano svuotato conti correnti per 200mila euro: a processo in 34
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NOVARA, Sentenza di non luogo a procedere per uno degli imputati, deceduto, e rinvio a giugno, mercoledì 14 dicembre, in Tribunale a Novara, al processo per l’operazione “Golden Cards”, inchiesta della Polposta di Novara in sinergia con colleghi di altre regioni italiane, che, tre anni fa, aveva permesso di sgominare una banda dedita al ‘phishing’ e alle truffe informatiche.

Un gruppo che, stando alle indagini, aveva svuotato in pochi mesi i conti correnti di molti clienti di Poste italiane, dopo essere riusciti a clonarne i codici con l’ausilio di apparati di ultima generazione come smartphone associati, ad esempio, a più sim card.

Successivamente, stando all’inchiesta, trasferivano somme di denaro verso altri conti correnti o carte prepagate attivate appositamente, incassando successivamente il maltolto. L’analisi dei flussi finanziari aveva permesso di stabilire che, in soli 6 mesi, l’organizzazione aveva raggirato centinaia e centinaia di vittime in tutta Italia, per un danno di circa 200mila euro. 

Trentaquattro gli imputati e oltre 100 vittime. Stando all’indagine la base operativa della banda era in un alloggio del centro città.

mo.c.

NOVARA, Sentenza di non luogo a procedere per uno degli imputati, deceduto, e rinvio a giugno, mercoledì 14 dicembre, in Tribunale a Novara, al processo per l’operazione “Golden Cards”, inchiesta della Polposta di Novara in sinergia con colleghi di altre regioni italiane, che, tre anni fa, aveva permesso di sgominare una banda dedita al ‘phishing’ e alle truffe informatiche.

Un gruppo che, stando alle indagini, aveva svuotato in pochi mesi i conti correnti di molti clienti di Poste italiane, dopo essere riusciti a clonarne i codici con l’ausilio di apparati di ultima generazione come smartphone associati, ad esempio, a più sim card.

Successivamente, stando all’inchiesta, trasferivano somme di denaro verso altri conti correnti o carte prepagate attivate appositamente, incassando successivamente il maltolto. L’analisi dei flussi finanziari aveva permesso di stabilire che, in soli 6 mesi, l’organizzazione aveva raggirato centinaia e centinaia di vittime in tutta Italia, per un danno di circa 200mila euro. 

Trentaquattro gli imputati e oltre 100 vittime. Stando all’indagine la base operativa della banda era in un alloggio del centro città.

mo.c.

 

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