Individuati dai Carabinieri gli aggressori dei giovani scout

Individuati dai Carabinieri gli aggressori dei giovani scout
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NOVARA - Un’aggressione per ‘marcare’ il territorio, per far capire che la zona era solo loro. Un’aggressione, da quanto emerso sinora, senza veri motivi scatenanti, se non il fatto che i sette ragazzi aggrediti (tutti di Corbetta e con un’età tra i 12 e i 15 anni) sono stati considerati dal gruppo che li ha derisi e picchiati come ‘diversi’. Questa l’origine, a quanto risulterebbe al momento, dell’episodio avvenuto domenica pomeriggio in via Monte San Gabriele, tra l’area del supermercato Tigros e la parrocchia della Sacra Famiglia, quando un gruppetto di scout del Milanese è stato aggredito, prima a parole poi a pugni, da cinque ragazzi di Novara di poco più grandi. Tutti, tra l’altro, ora già identificati dai Carabinieri che, avvisati dai colleghi milanesi, avevano subito attivato le indagini, ascoltando giovani e giovanissimi residenti nella zona. Si tratterebbe proprio di cinque ragazzi che abitano o frequentano l’area dove tutto è accaduto. A questo punto la fase due delle indagini: attribuire le singole ed esatte responsabilità.

mo.c.

leggi il servizio sul Corriere di Novara di giovedì 24 marzo

NOVARA - Un’aggressione per ‘marcare’ il territorio, per far capire che la zona era solo loro. Un’aggressione, da quanto emerso sinora, senza veri motivi scatenanti, se non il fatto che i sette ragazzi aggrediti (tutti di Corbetta e con un’età tra i 12 e i 15 anni) sono stati considerati dal gruppo che li ha derisi e picchiati come ‘diversi’. Questa l’origine, a quanto risulterebbe al momento, dell’episodio avvenuto domenica pomeriggio in via Monte San Gabriele, tra l’area del supermercato Tigros e la parrocchia della Sacra Famiglia, quando un gruppetto di scout del Milanese è stato aggredito, prima a parole poi a pugni, da cinque ragazzi di Novara di poco più grandi. Tutti, tra l’altro, ora già identificati dai Carabinieri che, avvisati dai colleghi milanesi, avevano subito attivato le indagini, ascoltando giovani e giovanissimi residenti nella zona. Si tratterebbe proprio di cinque ragazzi che abitano o frequentano l’area dove tutto è accaduto. A questo punto la fase due delle indagini: attribuire le singole ed esatte responsabilità.

mo.c.

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