Il caso

"Insulti sui social solo perché ci amiamo ma per la legge non è discriminazione"

"Cattiverie abominevoli che ci vengono dette gratuitamente tutti i giorni"

"Insulti sui social solo perché ci amiamo ma per la legge non è discriminazione"
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"L'ingiuria non è reato: offendere, insultare, augurare la morte.. Nulla di tutto questo è perseguibile penalmente". Sono deluse Erika Mattina e l'aronese Martina Tammaro le due ragazze che nell'agosto del 2019 erano state sommerse da insulti sui social sotto ad una foto in cui si baciavano.

Insulti social perché coppia

Avevamo già raccontato la loro storia e, proprio in questi giorni, ci sono stati degli sviluppi. Le giovani infatti si sono recate alla caserma dei carabinieri di Arona per denunciare tutti coloro che le avevano offese: "Avevamo già fatto una scrematura iniziale e, tra le migliaia di cose che ci hanno scritto, avevamo scelto di denunciare una sessantina di persone - raccontano le ragazze, fidanzate - Di queste, ne siamo riuscite a denunciare solo due. Perché? Perché deve esserci una minaccia sostanziale, o diffamazione. Quindi, dire "mi auguro che tu muoia" o "vai a morire" non è perseguibile penalmente. Dire "ti ammazzo" sì, è minaccia. Il resto è "semplicemente un augurio". Testuali parole. Per quanto riguarda le offese "putt*, tro*, malate, depravate, vi serve uno psichiatra, avete fatto venire il coronavirus, siete l'immondizia, stro* di merda, fate vomitare, vi presto il mio caz*" e chi più ne ha più ne metta, tutto ciò non è denunciabile. Per l'ingiuria si può, tuttavia, agire in sede legale. Ma questo richiede, per forza, un avvocato. E non tutti ne conoscono uno pronto ad aiutarli o se lo possono permettere.

Noi agiremo civilmente, ma serve una legge contro l'omotransfobia. Ci è stato chiaramente detto che "non si può applicare il reato di discriminazione, in quanto non è contemplato per gli orientamenti sessuali". Il reato di "ingiuria" è stato depenalizzato ormai da anni, a seguito di un abuso improprio di esso. Anche una banale lite condominiale, portava a svariate denunce per ingiuria. Peccato che le nostre offese non siano conseguenze di liti, battibecchi o incomprensioni. Sono cattiverie abominevoli che ci vengono dette gratuitamente e tutti i giorni".

La replica dal comando dei carabinieri di Arona

Dal comando dei carabinieri di Arona fanno sapere che le due ragazze hanno presentato regolarmente denuncia per quelli che – tra i fatti descritti – potevano costituire fattispecie di reato. Nessuno ha rimandate indietro le giovani - precisano - o si è rifiutato in alcun modo di ricevere la denuncia: si opera con gli strumenti che la legge mette a disposizione.

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