Intera cordata di alpinisti precipita sul Rosa: un morto e quattro feriti
Improvvisamente la neve ha ceduto
Alpinisti precipitano sul Monte Rosa: un morto e quattro feriti. Cede un cornicione di neve, intera cordata cade per 150 metri.
Alpinisti precipitano sul Monte Rosa: un morto e quattro feriti
E’ di un morto, quattro feriti e tre alpinisti illesi il bilancio di un incidente che si è verificato all’inizio del pomeriggio di ieri, lunedì 9 settembre, sul colle del Felik (4.061 metri, tra due cime del gruppo del Monte Rosa). Inizialmente si pensava che il gruppo fosse stato trascinato a valle da una valanga, ma poi si è capito che la dinamica è un’altra.
Il gruppo di scalatori stranieri, in discesa dal Castore e arrivato al valico, si è trovato ad affrontare un punto in cui occorre risalire un breve tratto di roccia. Probabilmente per la scarsa visibilità da cui era interessata la zona, non hanno capito di essersi spostati sul bordo del colle.
Il cedimento della neve
Improvvisamente la cornice di neve ha ceduto, facendoli precipitare per circa 150 metri, forse anche di più. E’ scattato l’allarme (come accennato, la segnalazione iniziale era per il distacco di una valanga), ma le condizioni meteo non consentivano di volare con l’elicottero. Lo riportano i colleghi di Aosta Sera.
Le squadre del Soccorso Alpino Valdostano e del Soccorso alpino della Guardia di finanza sono state così lasciate dall’aeromobile in due punti. In parte al rifugio Quintino Sella al Felik (3.585 metri), in parte trecento metri più in basso.
Le operazioni di soccorso
Hanno raggiunto via terra quota 3.900, dove si trovavano gli scalatori caduti. Constatato il decesso di uno di loro (si trattava di una alpinista spagnola) e appurata la dinamica diversa dal distacco di una slavina, è iniziata la discesa con illesi e feriti, che hanno riportato diverse fratture. Per due di loro, è stato necessario il trasporto in barella.
Rientrati al rifugio Sella, i soccorritori sono stati raggiunti dall’elicottero. Quattro feriti sono stati trasportati all’ospedale “Parini” per gli accertamenti diagnostici e le cure necessarie. Altri tre sono invece a Cervinia, a disposizione del Soccorso Alpino della Guardia di finanza, incaricato delle operazioni di riconoscimento della vittima e degli accertamenti sull’accaduto.