Investe cinghiale, auto distrutta

Niente soldi da Regione e Provincia: «I danni chi me li paga?»

Investe cinghiale, auto distrutta
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Investe cinghiale, auto distrutta. Niente soldi da Regione e Provincia: «I danni chi me li paga?».

Investe cinghiale, auto distrutta

«Io sono stato fortunato, ma l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi». E’ ancora sotto shock Daniele Civello, l’automobilista uscito miracolosamente illeso da un incidente stradale provocato dall’investimento di un grosso esemplare di cinghiale. L’auto su cui viaggiava da solo, nella notte tra lunedì e martedì, è distrutta.
«Ero al volante della mia Toyota Verso station vagon lungo la sp 11 tra San Pietro Mosezzo e Biandrate. Una strada che percorro regolarmente. Ad un certo punto mi si materializza davanti una grossa ombra nera...». Tutto accade in un istante. L’auto impatta un cinghiale e finisce sull’altra corsia.

«Mi sono spaventato a morte»

Fortunatamente si evita il frontale. L’auto che arriva poco dopo dal senso opposto si ferma e presta i soccorsi all’uomo. Arrivano anche i Carabinieri. «Si sono aperti  gli airbag, mi sono spaventato a morte. Temevo di aver investito una persona, un ciclista ma sulla strada non c’erano nulla e nessuno». Solo dopo, nonostante il buio, ci si rende conto che nel campo adiacente alla strada c’è il cinghiale senza vita. «Era molto grosso: la mia auto avrà 15mila euro di danni. Adesso chi me li paga? Ho controllato: lungo la strada provinciale non c’è segnaletica verticale che indichi il passaggio di animali selvatici. In Provincia mi hanno detto che per mancanza di contributi ormai da anni né Regione né Provincia risarciscono per i danni da incidenti stradali provocati da cinghiali. Io la modulistica la compilerò lo stesso: in fin dei conti pago le tasse...».

A quota 260 abbattimenti

Triste conferma arriva dal consigliere provinciale delegato alle Politiche agricole e alla caccia Stefano Zanzola. «Anche quando i contributi per risarcimenti erano disponibili, anni fa, la Provincia si limitava a far da tramite istituzionale per la Regione - precisa -. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare molto sul fronte del contenimento dei cinghiali», sostiene. All’attivo in provincia, ad esempio, la sperimentazione di segnaletica acustica per tenere gli ungulati lontani dalle strade; il coinvolgimento di Comuni, Polizie locali, associazioni di categoria e Atc nei piani di abbattimento. «Ad oggi  siamo già a quota 260 abbattimenti, il totale dello scorso anno», spiega Zanzola. Altro passo, l’analisi e interpretazione,  la settimana prossima anche con l’Ente Parco, della nuova legge sulla caccia.
Arianna Martelli

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