L’addio di Novara a Sebastiano Vassalli

L’addio di Novara a Sebastiano Vassalli
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NOVARA - Davanti alla bara la sua Olivetti con l’incipit della “Chimera”, due edizioni del suo capolavoro e una copia dell’autobiografia “Un nulla pieno di storie”. È l’immagine dell’ultimo saluto a Sebastiano Vassalli. Quello che Novara ha tributato ieri pomeriggio, nel cortile del Broletto, allo scrittore scomparso nella notte tra domenica e lunedì. Lutto cittadino, bandiere a mezz’asta, un reading poetico in Biblioteca (promosso da Interlinea) e una partecipazione silenziosa e commossa. Funerale laico come voluto da Vassalli, con l’esecuzione dell’Internazionale affidata al Quintetto di Archi della Dedalo (al violoncello il maestro Gaetano Nasillo). Nel corteo, dalla Biblioteca “Negroni” al Broletto, la moglie Paola, le autorità del territorio con i sindaci di Novara, Biandrate, Casalbeltrame, Suno e i primi cittadini dei due Comuni del Bellunese (Forno di Zoldo e Zoldo Alto, dove Vassalli ha ambientato “Marco e Mattio”) che a gennaio gli conferirono la cittadinanza onoraria. Poi critici letterari, rappresentanti di Rizzoli ed Einaudi. C’era anche il figlio Ermes. Non una orazione funebre, ma una «lettera» quella di Roberto Cicala (direttore editoriale di Interlinea): «E noi da oggi continuiamo a riaprire le pagine dei tuoi libri e ritrovare, sono le tue parole, un “nulla pieno di storie”». Quelle pagine lette dall’attrice Lucilla Giagnoni, ricordate dal critico Giovanni Tesio. «Una cerimonia sentita – ha concluso il sindaco di Novara Andrea Ballarè - segno di un legame forte con la comunità. E quel legame con Vassalli, uno dei primi ambasciatori della nostra terra, vogliamo rafforzare conferendo alla memoria la cittadinanza onoraria. Grazie a Sebastiano Vassalli, novarese per sempre».

Eleonora Groppetti

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 30 luglio 2015

NOVARA - Davanti alla bara la sua Olivetti con l’incipit della “Chimera”, due edizioni del suo capolavoro e una copia dell’autobiografia “Un nulla pieno di storie”. È l’immagine dell’ultimo saluto a Sebastiano Vassalli. Quello che Novara ha tributato ieri pomeriggio, nel cortile del Broletto, allo scrittore scomparso nella notte tra domenica e lunedì. Lutto cittadino, bandiere a mezz’asta, un reading poetico in Biblioteca (promosso da Interlinea) e una partecipazione silenziosa e commossa. Funerale laico come voluto da Vassalli, con l’esecuzione dell’Internazionale affidata al Quintetto di Archi della Dedalo (al violoncello il maestro Gaetano Nasillo). Nel corteo, dalla Biblioteca “Negroni” al Broletto, la moglie Paola, le autorità del territorio con i sindaci di Novara, Biandrate, Casalbeltrame, Suno e i primi cittadini dei due Comuni del Bellunese (Forno di Zoldo e Zoldo Alto, dove Vassalli ha ambientato “Marco e Mattio”) che a gennaio gli conferirono la cittadinanza onoraria. Poi critici letterari, rappresentanti di Rizzoli ed Einaudi. C’era anche il figlio Ermes. Non una orazione funebre, ma una «lettera» quella di Roberto Cicala (direttore editoriale di Interlinea): «E noi da oggi continuiamo a riaprire le pagine dei tuoi libri e ritrovare, sono le tue parole, un “nulla pieno di storie”». Quelle pagine lette dall’attrice Lucilla Giagnoni, ricordate dal critico Giovanni Tesio. «Una cerimonia sentita – ha concluso il sindaco di Novara Andrea Ballarè - segno di un legame forte con la comunità. E quel legame con Vassalli, uno dei primi ambasciatori della nostra terra, vogliamo rafforzare conferendo alla memoria la cittadinanza onoraria. Grazie a Sebastiano Vassalli, novarese per sempre».

Eleonora Groppetti

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