L’Associazione Residenza S. Rocco chiede l’intervento della Procura della Repubblica

L’Associazione Residenza S. Rocco chiede l’intervento della Procura della Repubblica
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NOVARA - Ancora criticità in vista per la Residenza San Rocco, il supercondominio con 392 appartamenti distribuiti in 29 palazzine costruite dalla Gescal negli Anni ‘60 tra via Gibellini, via Unità d’Italia e via Giolitti. Di questi, 372 sono oggi di proprietà dei condomini, i restanti 20 di Atc. Dopo la questione del riscaldamento riallacciato nel mese di ottobre grazie ad un accordo siglato in Municipio tra Eni e i condomini, ora il problema si sposta su altri fronti. «Visto la serietà dei problemi che negli anni si sono verificati - precisa il presidente del Consiglio direttivo dell’Associazione residenza S. Rocco Giuseppe Favatà - ci siamo costituiti in un’associazione regolarmente iscritta, per poter aspirare ad un ascolto più sensibile. Nel marzo 2016, l’associazione ha inviato al Difensore Civico della Regione, avvocato Augusto Fierro, una richiesta di intervento, atto a controllare l’operato dell’amministrazione pubblica Atc, fornendo documentazione che provava già dall’ora degli illeciti amministrativi. L’ufficio del Difensore Civico, nella sua discrezionalità, ha declinato l’invito adducendo una fantomatica risposta di impossibilità d’intervento. L’associazione non si è limitata a questo, sono state inviate richieste di intervento anche all’assessore alla Casa della Regione Piemonte, Augusto Ferrari, che non ha dato risposta, al presidente della Regione Piemonte, Chiamparino, che non ha dato risposta. Nei giorni scorsi, un gruppo di consiglieri dell'associazione si è recata nell'ufficio del collaboratore amministrativo, dove ha potuto rilevare errori e responsabilità per fatture intestate ad Atc di lavori e forniture eseguiti nel condominio ma registrate a nome dell'Ente con tanto di partita iva, per un ammontare di € 600.000,00 (documenti in possesso dell’Associazione). Si sono rilevate anche delle incongruenze amministrative, e cioè incassi di somme di competenza del supercondominio, incassate indebitamente da Atc. L’associazione ha provveduto ad inviare una richiesta di intervento alla Procura della Repubblica presso la Corte dei conti a Torino. Siamo in attesa degli sviluppi», precisa ancora il presidente del Consiglio direttivo dell’Associazione residenza S. Rocco Giuseppe Favatà che aggiunge: «Un ulteriore problema è scaturito dalla incongruità delle tavole catastali, il locale caldaia che è al servizio di tutto il supercondominio, non risulta, quindi da 43 anni questo locale non è stato mai dichiarato, non è stata versata né Imu né Ici». E prosegue: «Siamo stati contattati per cercare un accordo, Atc ha chiesto che in sede di assemblea venga votato il consuntivo 2015/16, proposta da noi rifiutata in quanto vorrebbe dire ratificare tutto l’operato degli anni a partire dal 2006. Avendo rifiutato questa imposizione e contemporaneamente avanzato delle richieste per poter chiudere definitivamente questa incresciosa vicenda, temiamo che Atc continui sulla falsa riga degli anni scorsi, cioè proseguire senza tenere conto della volontà dei condomini. Ad oggi, non è stata indetta alcuna assemblea generale. Tutti gli associati che ad oggi sono 178, hanno espresso la loro contrarietà, dichiarando che, se ciò avviene, si effettuerà la sospensione di tutti i pagamenti, non è possibile continuare a pagare senza garanzie».

cl.br.

NOVARA - Ancora criticità in vista per la Residenza San Rocco, il supercondominio con 392 appartamenti distribuiti in 29 palazzine costruite dalla Gescal negli Anni ‘60 tra via Gibellini, via Unità d’Italia e via Giolitti. Di questi, 372 sono oggi di proprietà dei condomini, i restanti 20 di Atc. Dopo la questione del riscaldamento riallacciato nel mese di ottobre grazie ad un accordo siglato in Municipio tra Eni e i condomini, ora il problema si sposta su altri fronti. «Visto la serietà dei problemi che negli anni si sono verificati - precisa il presidente del Consiglio direttivo dell’Associazione residenza S. Rocco Giuseppe Favatà - ci siamo costituiti in un’associazione regolarmente iscritta, per poter aspirare ad un ascolto più sensibile. Nel marzo 2016, l’associazione ha inviato al Difensore Civico della Regione, avvocato Augusto Fierro, una richiesta di intervento, atto a controllare l’operato dell’amministrazione pubblica Atc, fornendo documentazione che provava già dall’ora degli illeciti amministrativi. L’ufficio del Difensore Civico, nella sua discrezionalità, ha declinato l’invito adducendo una fantomatica risposta di impossibilità d’intervento. L’associazione non si è limitata a questo, sono state inviate richieste di intervento anche all’assessore alla Casa della Regione Piemonte, Augusto Ferrari, che non ha dato risposta, al presidente della Regione Piemonte, Chiamparino, che non ha dato risposta. Nei giorni scorsi, un gruppo di consiglieri dell'associazione si è recata nell'ufficio del collaboratore amministrativo, dove ha potuto rilevare errori e responsabilità per fatture intestate ad Atc di lavori e forniture eseguiti nel condominio ma registrate a nome dell'Ente con tanto di partita iva, per un ammontare di € 600.000,00 (documenti in possesso dell’Associazione). Si sono rilevate anche delle incongruenze amministrative, e cioè incassi di somme di competenza del supercondominio, incassate indebitamente da Atc. L’associazione ha provveduto ad inviare una richiesta di intervento alla Procura della Repubblica presso la Corte dei conti a Torino. Siamo in attesa degli sviluppi», precisa ancora il presidente del Consiglio direttivo dell’Associazione residenza S. Rocco Giuseppe Favatà che aggiunge: «Un ulteriore problema è scaturito dalla incongruità delle tavole catastali, il locale caldaia che è al servizio di tutto il supercondominio, non risulta, quindi da 43 anni questo locale non è stato mai dichiarato, non è stata versata né Imu né Ici». E prosegue: «Siamo stati contattati per cercare un accordo, Atc ha chiesto che in sede di assemblea venga votato il consuntivo 2015/16, proposta da noi rifiutata in quanto vorrebbe dire ratificare tutto l’operato degli anni a partire dal 2006. Avendo rifiutato questa imposizione e contemporaneamente avanzato delle richieste per poter chiudere definitivamente questa incresciosa vicenda, temiamo che Atc continui sulla falsa riga degli anni scorsi, cioè proseguire senza tenere conto della volontà dei condomini. Ad oggi, non è stata indetta alcuna assemblea generale. Tutti gli associati che ad oggi sono 178, hanno espresso la loro contrarietà, dichiarando che, se ciò avviene, si effettuerà la sospensione di tutti i pagamenti, non è possibile continuare a pagare senza garanzie».

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