La piaga dei furti in casa tocca pesantemente anche il Novarese

La piaga dei furti in casa tocca pesantemente anche il Novarese
Pubblicato:

NOVARA – Una vera piaga, quella dei furti in abitazione. Basta un solo dato: sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (+127%). E tocca grandi e piccoli centri. Indistintamente.
In pratica oggi, in Italia, viene svaligiata una casa ogni due minuti, quasi una trentina ogni ora, 689 al giorno. Lo dice il Censis, che certifica un quadro ben noto, anche nelle nostre province, dove le Forze dell’ordine ne sono ben consapevoli e fanno davvero il possibile per prevenire e reprimere.

NOVARA – Una vera piaga, quella dei furti in abitazione. Basta un solo dato: sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (+127%). E tocca grandi e piccoli centri. Indistintamente.
In pratica oggi, in Italia, viene svaligiata una casa ogni due minuti, quasi una trentina ogni ora, 689 al giorno. Lo dice il Censis, che certifica un quadro ben noto, anche nelle nostre province, dove le Forze dell’ordine ne sono ben consapevoli e fanno davvero il possibile per prevenire e reprimere.
A margine: va anche detto che quando il ladro viene acciuffato, in base alle nuove normative ben difficilmente (cioè praticamente mai, a meno che non sia plurecidivo in via definitiva) finisce in carcere.
Come detto negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126,7%.
La zona d’Italia più colpita, sottolinea il Censis, è il Nord-Ovest. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779).
Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane (sono 106) più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7 ogni mille).
Il rapporto Censis non cita nel dettaglio le province di Novara, Biella e Vco, ma dati ufficiali del Viminale dicono che in questa graduatoria la prima è al 37° posto con 4,72 ogni mille (pur se in calo del 3,3%), la seconda al 54° con 4 (+3,2), la terza all’80° con 2,6 (-17,1%).
Le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell’ultimo decennio sono Forlì-Cesena (+312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%).
Cresce come detto anche l’attenzione delle Forze dell’ordine nei confronti del fenomeno (e Novara docet: i Carabinieri hanno portato a termine eclatanti operazioni, recuperando refurtiva per milioni di euro). Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004). E sono state arrestate 6.628 persone.
I dati, osserva il Censis, testimoniano «una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell’ultimo anno tra i denunciati gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell’ultimo anno), tra i detenuti (per questo reato) il 42,3% (1.493)».
Si svaligia «sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. E l’aumento dei reati che turbano la quiete domestica porta a un aumento delle preoccupazioni della gente comune. Le famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% nel 2014. In effetti, siamo al 6° posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9 (i dati di comparazione internazionale sono riferiti all’anno 2012). Più insicuri dell’Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1)».

p.v.

Seguici sui nostri canali