La Polizia mette in allerta sul virus “Cryptolocker”

La Polizia mette in allerta sul virus “Cryptolocker”
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NOVARA – Importante operazione a livello nazionale della Polizia postale e delle comunicazioni, che ha sgominato un’organizzazione criminale dedita alle truffe mediante la diffusione di virus “Cryptolocker”, di cui sono rimaste vittima privati cittadini ma anche aziende, private e pubbliche.
In questi casi l’ignaro utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link relativo a un acquisto effettuato on line anche da altri servizi. Cliccando sul link, oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento pdf), viene diffuso il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete.
A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici che richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin (è una moneta virtuale, esprimibile con un numero a 8 cifre decimali. Non esiste un’autorità centrale che la distribuisce e che ne traccia le transazioni in quanto le operazioni sono gestite collettivamente dal network attraverso dei siti cosiddetti exchanger, che rilasciano monete virtuali, incamerando moneta proveniente da carte di credito o altri strumenti elettronici di pagamento, ossia codici che a loro volta possono essere convertiti in denaro contante. Il valore di un BTC è stabilito dal mercato, come per ogni altro bene. Attualmente 1 BTC corrisponde a circa 217 euro, ma tale valore è destinato ad aumentare, considerando che il numero massimo di BTC producibili attraverso il cosiddetto processo di “mining” cui possono partecipare tutti i nodi della rete, è fissato a 21 milioni). Consegnati questi bitcoin, i truffatori garantiscono la ricezione via e-mail un programma per la decriptazione.

Così la Polizia Postale e delle Comunicazioni, vedendo la velocità di diffusione del fenomeno, si è prontamente attivata e ha concluso, proprio in queste ultime ore, un’operazione che ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale per associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus “Cryptolocker”.

Come spiega la Polizia, “è importante non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati. Occorre tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fare attenzione alle mail che ci arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati. Questi i consigli più importanti da seguire per impedire l’infezione del Cryptolocker”.

Per maggiori informazioni e assicurare un contatto diretto e continuativo con il cittadino, si può fare riferimento anche al Commissariato di P.S. On-line, per tutti coloro che frequentano la rete, caratterizzato da innovativi sistemi di interattività con l’utente, reperibile all’url: www.commissariatodips.it. Il portale è stato appena integrato con apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle crescenti richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete, in tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del web, i suoi rischi e le sue opportunità.

mo.c.

NOVARA – Importante operazione a livello nazionale della Polizia postale e delle comunicazioni, che ha sgominato un’organizzazione criminale dedita alle truffe mediante la diffusione di virus “Cryptolocker”, di cui sono rimaste vittima privati cittadini ma anche aziende, private e pubbliche.
In questi casi l’ignaro utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link relativo a un acquisto effettuato on line anche da altri servizi. Cliccando sul link, oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento pdf), viene diffuso il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete.
A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici che richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin (è una moneta virtuale, esprimibile con un numero a 8 cifre decimali. Non esiste un’autorità centrale che la distribuisce e che ne traccia le transazioni in quanto le operazioni sono gestite collettivamente dal network attraverso dei siti cosiddetti exchanger, che rilasciano monete virtuali, incamerando moneta proveniente da carte di credito o altri strumenti elettronici di pagamento, ossia codici che a loro volta possono essere convertiti in denaro contante. Il valore di un BTC è stabilito dal mercato, come per ogni altro bene. Attualmente 1 BTC corrisponde a circa 217 euro, ma tale valore è destinato ad aumentare, considerando che il numero massimo di BTC producibili attraverso il cosiddetto processo di “mining” cui possono partecipare tutti i nodi della rete, è fissato a 21 milioni). Consegnati questi bitcoin, i truffatori garantiscono la ricezione via e-mail un programma per la decriptazione.

Così la Polizia Postale e delle Comunicazioni, vedendo la velocità di diffusione del fenomeno, si è prontamente attivata e ha concluso, proprio in queste ultime ore, un’operazione che ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale per associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus “Cryptolocker”.

Come spiega la Polizia, “è importante non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati. Occorre tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon antivirus, fare sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fare attenzione alle mail che ci arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati. Questi i consigli più importanti da seguire per impedire l’infezione del Cryptolocker”.

Per maggiori informazioni e assicurare un contatto diretto e continuativo con il cittadino, si può fare riferimento anche al Commissariato di P.S. On-line, per tutti coloro che frequentano la rete, caratterizzato da innovativi sistemi di interattività con l’utente, reperibile all’url: www.commissariatodips.it. Il portale è stato appena integrato con apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle crescenti richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete, in tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del web, i suoi rischi e le sue opportunità.

mo.c.

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