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Ladri al Bonfantini, svaligiata l'aula multimediale: "Gesto infame"

La rabbia della dirigente: "E' infame privare dei loro strumenti gli studenti, soprattutto se diversamente abili"

Ladri al Bonfantini, svaligiata l'aula multimediale: "Gesto infame"
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A dare la spiacevole notizia sono stati proprio i vertici dell'istituto tramite la pagina social officiale.

Ladri al Bonfantini, svaligiata l'aula multimediale

Un grave furto è stato messo a segno nelle scorse ore all'interno dell'istituto superiore di corso Risorgimento. La brutta scoperta è stata fatta nelle prime ore del mattino di lunedì 9 ottobre. Questo l'annuncio condiviso sui social:

"Con profondo dispiacere docenti, studenti e studentesse dell'I.I.S. G. Bonfantini della Sede di Novara, questa mattina si sono ritrovati la neo attrezzata aula multimediale Saronni svaligiata di tutti i device in uso per le lezioni quotidiane e privata totalmente anche dei personal computer e dei dispositivi utilizzati da studenti con disabilità. Il danno economico ammonta a diverse migliaia di euro, quello morale è invece inestimabile... non c'è rispetto per chi disprezza il valore della 'scuola per la vita', dei suoi ambienti e delle fatiche di chi cerca di offrire un'istruzione sempre al passo con i tempi".

Lo sconforto della dirigente

La dirigente dell'Istituto Beatriz Baldo si è lasciata andare a un lungo sfogo sui social. Eccone alcuni passaggi:

"Quello che è successo, è inutile negarcelo, è una sconfitta. Nostra, mia, di tutti. Dei singoli cittadini e della comunità. A te, a voi, che in questo fine settimana ti sei introdotto, vi siete introdotti nella mia scuola, a casa mia, a casa nostra, perché questa è una casa che abito e divido con altre persone, cosa posso dire a te? Forse devo chiederti scusa. Perché se hai fatto, se avete fatto, quello che avete fatto , evidentemente abbiamo sbagliato noi. Ho sbagliato io. Abbiamo sbagliato noi come istituzione. E in testa a tutti ho sbagliato io, come dirigente a capo di questa istituzione. Perché evidentemente, nel vostro percorso scolastico, in qualsiasi momento della vostra vita lo abbiate affrontato e in qualsiasi istituto lo abbiate affrontato, non abbiamo saputo insegnarvi la strada del bene, del bene in senso più alto, del bene comune, del rispetto degli altri, del rispetto del bene comune. Perché non vi abbiamo saputo trasmettere il significato più alto e più profondo di cosa sia la res publica, la cosa pubblica, ciò che appartiene a tutti. Perché non abbiamo saputo farvi comprendere quanto difficilmente si possa commettere un gesto più infame del rubare in una scuola. Perché rubare a scuola è tradire un patto di fiducia, è tradire uno spazio che ti accoglie ogni giorno, è tradire tutte quelle persone che, ogni giorno per tantissime ore, camminano insieme a voi, affrontano il meraviglioso viaggio che è la vita anche insieme a voi".

"Avete commesso un gesto infame - prosegue la dirigente - Perché ci avete arrecato un danno economico non indifferente. Ma troveremo altre risorse e ci rimetteremo in piedi. Ma il gesto è ancora più infame perché avete arrecato danno a studentesse e studenti privandoli dei loro strumenti, soprattutto sottraendoli a alunni diversamente abili, per i quali quegli strumenti sono indispensabili per la comunicazione e la relazione con il mondo. Quello stesso mondo in cui insegniamo loro a crescere e con cui confrontarsi e che invece voi avete distrutto nel giro di qualche manciata di minuti. Privare i ragazzi dei loro strumenti è l'onta più infamante che dovrete portare su voi stessi. Quella è la cosa per cui dovrete prima di tutto provare rimorso. Ammesso che ne siate capaci. Rimorso. E vergogna. Null'altro.

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