Arresto

Ladro seriale in manette a Novara

Il suo metodo era abbracciare o urtare la vittima cercando così di derubarla

Ladro seriale in manette a Novara
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L’arrestato, un ragazzo di origine marocchina, da tempo era monitorato dagli agenti della Polizia.

La dinamica

La Polizia di Stato di Novara, nello specifico un equipaggio della Squadra Volante della Questura, nella giornata di domenica 26 febbraio è intervenuta in seguito ad una chiamata giunta da parte di un esercente poiché due ragazzi avrebbero cercato di rubare della merce in un esercizio commerciale.

Uno di loro sarebbe stato fermato da un addetto alla sicurezza, contro cui però entrambi si sarebbero scagliati per cercare di guadagnarsi la fuga, inseguiti a quel punto dal responsabile dell’esercizio commerciale. Giunta una pattuglia sul posto, il giovane è stato fermato e tratto in arrestato per tentata rapina.

L'arrestato

L’arrestato, un ragazzo, marocchino di 23 anni, da tempo era già monitorato dagli agenti della Polizia in quanto varie volte veniva riconosciuto dalle vittime in sede di denuncia. Inoltre, la modalità per avvicinare il malcapitato di turno era ricorrente, ossia cercava di distrarre il bersaglio prescelto avvicinandosi a questo facendo dei movimenti simili ad una danza con l’intento di abbracciare la vittima, al fine però di cercare un contatto per sottrarre il portafoglio o quant’altro capitasse.

Altre volte colpiva leggermente la vittima o la spingeva al fine di far perdere l’equilibrio per poi sottrarre quello che riusciva.

Sin da subito gli operatori della Squadra Mobile hanno avviato le attività di indagine per ricostruire i vari episodi di furti e rapine che presentavano tra loro analogie. Grazie all’attività condotta, si è giunti quindi a ipotizzare che fosse sempre lui l'autore di una serie di episodi di furto (più di dieci) commessi a Novara, di cui altri ancora in fase di accertamento.

Per questo motivo il 23enne, con precedenti specifici, irregolare e senza fissa dimora, è stato deferito all’Autorità giudiziaria. Quest’ultima, condividendo l’ipotesi investigativa, ha quindi disposto la misura cautelare in carcere.

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