Le due infermiere sono tornate a casa

Le due infermiere sono tornate a casa
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MALPENSA - Sono atterrate ieri con il volo delle 19,45 da Mombasa le due infermiere, Paola Lenghini e Monica Zanellato, che erano con la dottoressa Rita Fossaceca in quel drammatico sabato in cui il medico ha perso la vita nella stanza dell’orfanotrofio. Al Terminal 1, tra le tante persone in attesa, anche giornalisti, fotografi e cameraman, ma le due donne non sono uscite dal gate previsto, ma sono state prese in consegna dalle forze dell’ordine direttamente sulla pista e accompagnate a casa.

La presenza delle due infermiere sull’aereo, però, non è passata inosservata, come ha raccontato una viaggiatrice che era seduta un paio di posti più avanti delle due sull’aereo,

poco dopo l’atterraggio. “Avevo notato queste due signore – racconta ancora colpita – perché una di loro aveva un braccio molto livido e anche l’altra aveva qualche segno ed escoriazioni sulle braccia e sul volto. Quando poi sono scesa – continua - una mia amica, che era vicina di posto delle due donne, mi ha raccontato chi erano”.

Massimo Delzoppo

 

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 3 dicembre 2015 

MALPENSA - Sono atterrate ieri con il volo delle 19,45 da Mombasa le due infermiere, Paola Lenghini e Monica Zanellato, che erano con la dottoressa Rita Fossaceca in quel drammatico sabato in cui il medico ha perso la vita nella stanza dell’orfanotrofio. Al Terminal 1, tra le tante persone in attesa, anche giornalisti, fotografi e cameraman, ma le due donne non sono uscite dal gate previsto, ma sono state prese in consegna dalle forze dell’ordine direttamente sulla pista e accompagnate a casa.

La presenza delle due infermiere sull’aereo, però, non è passata inosservata, come ha raccontato una viaggiatrice che era seduta un paio di posti più avanti delle due sull’aereo,

poco dopo l’atterraggio. “Avevo notato queste due signore – racconta ancora colpita – perché una di loro aveva un braccio molto livido e anche l’altra aveva qualche segno ed escoriazioni sulle braccia e sul volto. Quando poi sono scesa – continua - una mia amica, che era vicina di posto delle due donne, mi ha raccontato chi erano”.

Massimo Delzoppo

 

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