Le fiamme gialle di Torino scoprono evasione da 30 milioni di euro
Una ditta piemontese di autotrasporti commissionava ad alcune società dell'est Europa i servizi di trasporto
Una ditta piemontese di autotrasporti commissionava ad alcune società dell'est Europa i servizi di trasporto
Commissionavano i servizi di trasporto ad alcune società dell'est per pagare meno tasse sul lavoro. E' quanto è stato accertato dalle fiamme gialle torinesi nelle indagini che erano iniziate per far luce su uno strano giro di affari tra un'azienda di autotrasporti torinese ed alcune società romene. Tre persone sono state denunciate: l'amministratore delegato della società piemontese e altre due persone coinvolte nel giro tra Torino e Bucarest. Le indagini erano partite da alcune verifiche fiscali sulle dichiarazioni fiscali degli ultimi due anni della società torinese: ad insospettire gli agenti del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Torino sono stati fin da subito i rapporti che la ditta aveva con altre due società romene, alle quali la stessa commissionava i servizi di trasporto. Tra i soci e gli amministratori delle due società estere figuravano un socio di quella italiana, olrte a un dipendente e alcuni suoi familiari.
Secondo i finanzieri sia i camionisti che i mezzi di trasporto delle aziende romene erano in realtà impiegati direttamente dalla società italiana, che ha voluto così farli figurare agli occhi del fisco per poter avere regimi fiscali più vantaggiosi e riuscire ad applicare delle tariffe più basse del normale. In tutto sono 79 i lavoratori scoperti dalle fiamme gialle che risultavano impiegati in Romania, ma che a tutti gli effetti erano dipendenti della società italiana.
Gli accertamenti sono stati effettuati in collaborazione con le autorità romene e l'ispettorato del lavoro: l'amministratore delegato della ditta italiana ora rischia fino a sei anni di carcere, con accuse di reati che variano dall'omessa presentazione della dichiarazione all'omesso versamento dell'Iva, oltre alla dichiarazione fraudolenta mediante l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.