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Lesa mette in mora lo Stato

Battaglia che riguarda i contributi compensativi che i comuni confinanti con impianti nucleari avrebbero dovuto ricevere dal 2009 ad oggi

Lesa mette in mora lo Stato
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Continua il confronto tra l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e lo Stato per quanto riguarda i contributi compensativi che i comuni confinanti con impianti nucleari avrebbero dovuto ricevere dal 2009 ad oggi. Compensi ai quali i Comuni hanno diritto, ma che di fatto sono arrivati solo in parte. Una situazione che riguarda anche il nostro territorio perché tra i 53 comuni che Anci sta rappresentando si conta anche quello di Lesa.

I fatti

«Con il Decreto Scanzano, che risale all’inizio degli anni 2000, è stato previsto che tutti i Comuni sede di impianti o depositi nucleari ricevessero annualmente un indennizzo dallo Stato – ha spiegato Aloma Rezzaro, sindaco di Lesa – dal 2009 questo indennizzo è stato esteso anche ai comuni che confinano con località in cui sono presenti impianti di questo tipo».

Euratom di Ispra

Lesa rientra in questa condizione in quanto si trova proprio di fronte ad Ispra, comune in cui sono presenti i laboratori del Centro Comune di Ricerche Euratom. Ad un certo punto però lo Stato non ha più erogato il 100% di questi indennizzi, ma solo il 30%. Per questo motivo, alcuni anni fa, alcune amministrazioni locali che possiedono all’interno del proprio territorio impianti nucleari hanno promosso una causa contro il Ministero per il riconoscimento completo dell’indennizzo. Una causa che si è conclusa positivamente. Ad essersi mossi in questo senso sono stati però solo i Comuni che possiedono entro i propri confini degli impianti nucleari: «E’ chiaro che se è stato deciso che questi comuni hanno il diritto a ricevere la parte mancante dell’indennizzo, lo stesso principio dovrebbe valere anche per i comuni che confinano con impianti nucleari – ha spiegato Rezzaro – con questa consapevolezza ho inviato al Ministero una lettera di messa in mora, chiedendo per il Comune di Lesa il versamento di quel 70% che era stato accumulato dal 2009 e che non era stato versato. Poi mi sono consultata con ANCI e con gli altri comuni che si trovano nella nostra stessa situazione. Attraverso ANCI c’è stata la possibilità di istituire un tavolo con il Governo per arrivare ad una soluzione, senza far ricorso al Tribunale di Roma. Una seduta si è già svolta e sono emerse delle proposte interessanti. Si pensa di riconoscere ai Comuni come Lesa l’80% di quel 70% che lo stato ci deve. È una proposta da tenere in considerazione perché ci consentirebbe di ricevere già una parte di quello che ci spetta. Le trattative sono già in una fase avanzata e il tutto potrebbe chiudersi entro qualche mese».

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