Livelli del lago, scongiurati i rischi?

Livelli del lago, scongiurati i rischi?
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VERBANIA - Non ci dovrebbero essere ricadute idrogeologiche negative fino al metro e 25 centimetri d’innalzamento del lago in occasione di piene ordinarie e straordinarie. O, almeno, secondo la sperimentazione in corso decisa il 12 maggio di quest’anno dall’Autorità di bacino de fiume Po. Un’assicurazione a metà, quella fornita all’interpellanza presentata dall’onorevole Enrico Borghi venerdì 17, dalla sottosegretaria al ministero dell’Ambiente Silvia Velo, della quale il deputato Pd non si fida fino in fondo. «Mi preoccupa il condizionale “non dovrebbe comportare alcun aumento del rischio”, avrei preferito “non comporterà”», ha spiegato Borghi, lunedì 20 in sala giunta, nell’incontro con i media locali voluto dal sindaco, Silvia Marchionini. «Il problema – ha commentato – va affrontato a livello internazionale, poiché il Lago Maggiore si trova sul territorio di due Stati, l’Italia e la Svizzera». Una dimensione internazionale che la sperimentazione in corso considera. Nel monitoraggio, infatti, sono coinvolte anche le stazioni di misura del bacino svizzero.

A chiedere l’incremento del livello estivo di regolazione del Lago Maggiore, nel 2012, era stato il consorzio del fiume Ticino. Le ricadute negative non si sono manifestate fino all’anno scorso, complice una estate insolitamente piovosa che aveva finito con il ridurre in modo significativo le spiagge penalizzando ulteriormente gli operatori già alle prese con una stagione condizionata dal maltempo. 

«In questi giorni – ha rivelato il sindaco, Silvia Marchionini – nessuno regola niente in uscita dal lago, la situazione rimane quella che è». Complice il gran caldo, mitigato nelle ore serali e notturne da qualche temporale, il livello del lago si sta comunque abbassando. Il livello del lago è al di sotto della media pluriennale stagionale, 191,45 metri a questo punto della stagione. Lunedì, il livello registrato dall’Istituto per lo studio degli ecosistemi di Pallanza, era di 191,23. 

Soddisfatto a metà, dunque, Borghi che rilancia: «Chiediamo il coinvolgimento di realtà che già operano sul territorio, per conto del ministero dell’Ambiente, come il CNR che non si capisce come mai non debba collaborare anche alle misurazioni del livello del lago oggi di competenza del Consorzio del fiume Ticino». Un lavoro che, ha precisato la dottoressa Marzia Campitiello, il CNR sta già facendo «per conto dell’Ufficio delle acque del Canton Ticino, relativamente in particolare all’incidenza delle piogge sull’innalzamento del livello del lago». Dati raccolti per conto della Commissione italo elvetica sulle acque comuni in seno alla quale il CNR rappresenta l’Italia. «Il problema va risolto a livello di contatti diretti fra i due governi non gestito da enti intermedi (Il Consorzio del fiume Ticino, ndr) come avviene oggi», ha concluso Borghi.

Mauro Rampinini

VERBANIA - Non ci dovrebbero essere ricadute idrogeologiche negative fino al metro e 25 centimetri d’innalzamento del lago in occasione di piene ordinarie e straordinarie. O, almeno, secondo la sperimentazione in corso decisa il 12 maggio di quest’anno dall’Autorità di bacino de fiume Po. Un’assicurazione a metà, quella fornita all’interpellanza presentata dall’onorevole Enrico Borghi venerdì 17, dalla sottosegretaria al ministero dell’Ambiente Silvia Velo, della quale il deputato Pd non si fida fino in fondo. «Mi preoccupa il condizionale “non dovrebbe comportare alcun aumento del rischio”, avrei preferito “non comporterà”», ha spiegato Borghi, lunedì 20 in sala giunta, nell’incontro con i media locali voluto dal sindaco, Silvia Marchionini. «Il problema – ha commentato – va affrontato a livello internazionale, poiché il Lago Maggiore si trova sul territorio di due Stati, l’Italia e la Svizzera». Una dimensione internazionale che la sperimentazione in corso considera. Nel monitoraggio, infatti, sono coinvolte anche le stazioni di misura del bacino svizzero.

A chiedere l’incremento del livello estivo di regolazione del Lago Maggiore, nel 2012, era stato il consorzio del fiume Ticino. Le ricadute negative non si sono manifestate fino all’anno scorso, complice una estate insolitamente piovosa che aveva finito con il ridurre in modo significativo le spiagge penalizzando ulteriormente gli operatori già alle prese con una stagione condizionata dal maltempo. 

«In questi giorni – ha rivelato il sindaco, Silvia Marchionini – nessuno regola niente in uscita dal lago, la situazione rimane quella che è». Complice il gran caldo, mitigato nelle ore serali e notturne da qualche temporale, il livello del lago si sta comunque abbassando. Il livello del lago è al di sotto della media pluriennale stagionale, 191,45 metri a questo punto della stagione. Lunedì, il livello registrato dall’Istituto per lo studio degli ecosistemi di Pallanza, era di 191,23. 

Soddisfatto a metà, dunque, Borghi che rilancia: «Chiediamo il coinvolgimento di realtà che già operano sul territorio, per conto del ministero dell’Ambiente, come il CNR che non si capisce come mai non debba collaborare anche alle misurazioni del livello del lago oggi di competenza del Consorzio del fiume Ticino». Un lavoro che, ha precisato la dottoressa Marzia Campitiello, il CNR sta già facendo «per conto dell’Ufficio delle acque del Canton Ticino, relativamente in particolare all’incidenza delle piogge sull’innalzamento del livello del lago». Dati raccolti per conto della Commissione italo elvetica sulle acque comuni in seno alla quale il CNR rappresenta l’Italia. «Il problema va risolto a livello di contatti diretti fra i due governi non gestito da enti intermedi (Il Consorzio del fiume Ticino, ndr) come avviene oggi», ha concluso Borghi.

Mauro Rampinini

 

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