Lutto a Borgomanero per l'ex preside delle medie Don Bosco, don Ottavio Cima
Il ricordo della famiglia salesiana di Borgomanero.
E' morto a 94 anni don Ottavio Cima, dal 1993 al 2000 preside delle Medie al Don Bosco, venerdì 17 marzo 2023.
Addio all'ex preside delle Medie Don Bosco don Ottavio Cima
Ha destato grande cordoglio in città la notizia della morte di don Ottavio Cima. Il sacerdote aveva 94 anni, ed è mancato all’ospedale Santissima Trinità di viale Zoppis, dove era ricoverato da qualche tempo per alcune complicazioni di salute. Era arrivato al collegio dei salesiani dal collegio di Asti (dov’era direttore) nel 1993. Fino al 2000 è stato il preside delle scuole medie al Don Bosco cittadino, dopodiché è rimasto a servizio della comunità e soprattutto dei ragazzi, nel pieno spirito salesiano. Don Cima era nato a Casale Monferrato il 21 febbraio del 1929, e prima di arrivare a Borgomanero aveva lavorato e frequentato tante opere salesiane Morzano, Foglizzo, Canelli, Mirabello.
Gli studi di Teologia in Francia
Aveva frequentato gli studi di teologia a Lione, e per questo motivo aveva conseguito l’abilitazione per l’insegnamento del Francese a scuola. «All’inizio di quest’anno accusava mal di schiena - hanno scritto dal collegio borgomanerese nel ricordarlo - però sempre fedele ai nostri momenti di vita comunitaria: gli incontri di preghiera, i pasti, e il tempo di formazione. Purtroppo è caduto frantumandosi una vertebra e il 21 febbraio, proprio il giorno del suo compleanno, portato al pronto soccorso viene ricoverato all’Opera Pia Curti. Complicazioni renali lo porteranno in nefrologia dove stava ricuperando con la terapia i valori che erano risultati fortemente sballati, ma nuove complicazioni e infezioni lo hanno portato alla morte venerdì 17 alle 14.30».
Il ricordo della comunità scolastica
Oltre alla sorella Pasqualina e ai parenti, don Ottavio lascia una intera comunità scolastica che nei decenni ha continuato a servire: «Don Bosco - ricordano i docenti e gli educatori - diceva che un giovane incapace di ringraziare non sarà mai felice: oggi, caro don Ottavio, vogliamo gioire della fortuna di averLa conosciuta! Grazie per tutte le lezioni insegnate, di scuola e di vita, per tutte le parole dette all’orecchio nei nostri cortili, ai ragazzi ma anche ai grandi, per tutte le Ave Maria che ha recitato pensando non solo a lei stesso ma ai giovani, ai docenti, alle famiglie e ai benefattori e siamo riconoscenti anche per tutte le foglie che ha raccolto e per tutti i cubetti che ha rimesso al loro posto perché attraverso questi piccoli gesti ci ha dimostrato come prendersi cura di un ambiente, come la preghiera trasforma le azioni, come gioire nel suscitare un sorriso ricambiato. Negli ultimi anni la trovavamo sempre in chiesa o in cappellina, puntualissimo a rispettare quell’appuntamento quotidiano che aveva con il Signore.. facendo immancabilmente sempre e solo le scale».