Maggiora: fallisce la truffa telefonica e il sindaco mette in guardia la popolazione
L'avviso del sindaco Balzano: "State molto attenti".
Un tentativo di truffa telefonica si è verificato a Maggiora ai danni di una persona anziana, che è stata invitata a sborsare del denaro per un parente finito in galera.
"Hai un parente in galera, gli servono dei soldi subito": truffa telefonica sventata a Maggiora
E' senza sosta il fenomeno delle truffe telefoniche. E’ proprio di questi giorni il tentativo, per fortuna non andato a buon fine, di indurre una residente a sborsare una somma di denaro, approfittando dei suoi affetti tramite l'invenzione di vicende tragiche che mettono a dura prova l'emotività. La donna, spaventata, si è recata dalla sua vicina di casa, la nuora, riuscendo infine a ricostruire con logica e lucidità la situazione. Alla malcapitata era stato detto che un parente era in galera e aveva bisogno di aiuto immediato. «Sono poi andato a casa sua - dice il sindaco Roberto Balzano - ho cercato di riportarla a una situazione di calma, era molto agitata: a volte basta un po' di gentilezza e sensibilità per far sciogliere un momento di tensione. Purtroppo non è la prima volta che in paese dobbiamo fronteggiare cose del genere: mesi fa un'altra residente venne raggiunta telefonicamente sul fisso, le veniva detto che un parente era in ospedale e, per operarlo d'urgenza (altrimenti correva pericolo di vita), bisognava pagare una certa cifra. Le due storie vengono accomunate da un particolare inquietante: i malviventi sapevano il nome di figli, nipoti e parenti e questo dimostra quanto sono organizzati. Sanno anche indirizzi e dati personali ed è difficile capire come facciano, le stesse forze dell'ordine non riescono a contenere del tutto questi reati. D'altronde viviamo tempi in cui arrivano, sia a numeri fissi che a cellulari, proposte di vendita da parte di aziende private, spesso oneste, magari solo invadenti. Forse c'è un sistema informatico che contiene i dati di tutti noi, qualcosa di simile alla "profilazione" per cui a ciascun utente della rete web giungono offerte commerciali. Sarebbe ottimo incastrarli, fingendo di stare al loro gioco, intanto accordarsi con i carabinieri e poi coglierli sul fatto quando arrivano a casa. Ma non è facile. C'è da dire che questi sono dei professionisti del malaffare e sanno bene cosa rispondere in caso di controllo».