Maltempo: gravi danni per l'agricoltura
Nella zona di Nebbiuno sradicate e spezzate centinaia di piante di mele cariche di frutti pronti per la raccolta.
Maltempo e tromba d’aria su Cusio e Alto Vergante, Coldiretti Novara - Vco: “Danneggiate strutture e colture a pochi giorni dalla raccolta”
Maltempo: gravi danni ai frutteti
Gravi i danni per il maltempo che ha colpito la provincia di Novara, in particolare i comuni del Cusio, Alto Vergante fino al Lago d’Orta, con pioggia, grandine e una tromba d’aria. In pochi minuti distrutti strutture, alberi e tetti in diversi paesi, in particolare Gozzano, Nebbiuno, Briga, Meina e Lesa. Anche le aziende agricole e le colture non sono state risparmiate.
Sradicate centinaia di piante di mele
“Ci arrivano segnalazioni dei danni più ingenti soprattutto da aziende nella zona di Nebbiuno, in provincia di Novara, dove la tromba d’aria ha sradicato e spezzato centinaia di piante di mele cariche di frutti pronti per la raccolta, con interi filari abbattuti. I frutti rimasti sulle piante ancora in piedi sono stati danneggiati dalla grandine. Gli agricoltori in queste ore stanno cercando di risollevare le piante non spezzate nella speranza di salvare almeno l’albero, dato che gran parte del raccolto per questa stagione è ormai da considerarsi perso”, spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara - Vco. “Altre aziende della zona ci segnalano danni alle strutture, tetti sollevati e serre scoperchiate con le piante in vaso ospitate nelle serre buttate a terra. Vento e grandine hanno abbattuto anche alcuni campi con colture foraggere".
"Eventi sempre più estremi"
"Pochi giorni fa Coldiretti ha diffuso i numeri di questa estate di tempo pazzo: in Italia si sono verificati in questi mesi più di 700 nubifragi, tempeste, trombe d’aria e grandinate, il doppio rispetto alla scorsa estate. Eventi estremi che stanno danneggiando sempre di più gli agricoltori, distruggendo non solo il raccolto della stagione e quindi un intero anno di lavoro, ma arrecando anche danni più profondi alle strutture delle aziende, rischiando alla lunga di metterle in crisi”, ricorda Baudo.
l.c.