Manifestazione Atc, il sindaco: «Chi può pagare e non lo fa, sarà sfrattato»

Manifestazione Atc, il sindaco: «Chi può pagare e non lo fa, sarà sfrattato»
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NOVARA - C’era anche il sindaco Alessandro Canelli, giovedì mattina, alla manifestazione organizzata dai residenti delle case popolari gestite dall’Azienda territoriale per la casa Piemonte Nord che si è tenuta all’esterno della sede in via Boschi.

«Al mio arrivo – ha riferito – ho raccolto le istanze dei cittadini presenti e mi sono confrontato con loro sulla situazione, rispetto alla quale l’Amministrazione, per le proprie competenze, si è mossa all’indomani dell’insediamento. Insieme con una delegazione formata da tre persone scelte tra i manifestanti - ha proseguito - mi sono quindi recato a incontrare il direttore dell’Atc, Luigi Brossa, che si è da poco insediato e che, durante le sue precedenti esperienze, si è già misurato rispetto a problematiche simili a quella sorta nella nostra città. Per uscire da questa situazione estremamente grave sotto il profilo sociale, in primo luogo bisogna prendere atto del fatto che è inimmaginabile effettuare un numero così massiccio di sfratti, data la pericolosa ricaduta che questo avrebbe dal punto di vista della sicurezza pubblica». Questa affermazione fa riferimento al consiglio comunale in cui l’assessore alle Politiche sociali, Emilio Iodice, aveva illustrato la situazione relativa all’emergenza abitativa e sociale che la nuova Amministrazione deve fronteggiare.

Il panorama di alloggi che l’Agenzia territoriale della casa (Atc) gestisce è di 1.821 alloggi di edilizia sociale, 133 di proprietà Atc, 126 dei profughi dalmati, 56 di proprietà dello Stato, 49 di proprietà dell’ospedale per un totale di 2.185 alloggi. A questi vanno aggiunti i 371 alloggi del Comune di Novara, complessivamente Atc ha in mano la gestione di 2.556 appartamenti. «Tra luglio e agosto – ha spiegato Iodice in consiglio - l’Agenzia Territoriale della casa (Atc) ha inviato al sindaco la richiesta di provvedimento di decadenza per 537 utenti morosi che se avviata avrebbe come conseguenza che all’incirca 1.500 persone sarebbero all’adiaccio». Da qui la preoccupazione di ordine pubblico.

«In secondo luogo - ha analizzato ancora il primo cittadino - va considerato che la legge regionale deve essere modificata perché, così com’è, non tiene in considerazione una serie di situazioni che rendono molto spesso colpevoli, per quanto riguarda le morosità, coloro che non lo sono nella realtà. Inoltre sia ben chiaro che non è più tollerabile un atteggiamento lassistico nella gestione e nell’amministrazione delle politiche abitative come quello che ha caratterizzato gli anni scorsi. Quindi, da oggi in avanti, coloro che possono pagare e non lo fanno verranno individuati e sfrattati».

Un diktat chiaro, ma Canelli prosegue: «Sulla base di questi tre principi, insieme con Atc, Regione Piemonte nella persona dell’assessore Augusto Ferrari, con il quale mi sono confrontato più volte negli scorsi mesi, è stato individuato un possibile percorso che prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale chiamato ad affrontare puntualmente le situazioni caso per caso e in grado di poter comprendere realisticamente chi possa pagare effettivamente e chi no. Mi aspetto dalla Regione l’avvio dell’attività entro e non oltre quindici giorni da oggi».

Sandro Devecchi

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 5 novembre 2016


NOVARA - C’era anche il sindaco Alessandro Canelli, giovedì mattina, alla manifestazione organizzata dai residenti delle case popolari gestite dall’Azienda territoriale per la casa Piemonte Nord che si è tenuta all’esterno della sede in via Boschi.

«Al mio arrivo – ha riferito – ho raccolto le istanze dei cittadini presenti e mi sono confrontato con loro sulla situazione, rispetto alla quale l’Amministrazione, per le proprie competenze, si è mossa all’indomani dell’insediamento. Insieme con una delegazione formata da tre persone scelte tra i manifestanti - ha proseguito - mi sono quindi recato a incontrare il direttore dell’Atc, Luigi Brossa, che si è da poco insediato e che, durante le sue precedenti esperienze, si è già misurato rispetto a problematiche simili a quella sorta nella nostra città. Per uscire da questa situazione estremamente grave sotto il profilo sociale, in primo luogo bisogna prendere atto del fatto che è inimmaginabile effettuare un numero così massiccio di sfratti, data la pericolosa ricaduta che questo avrebbe dal punto di vista della sicurezza pubblica». Questa affermazione fa riferimento al consiglio comunale in cui l’assessore alle Politiche sociali, Emilio Iodice, aveva illustrato la situazione relativa all’emergenza abitativa e sociale che la nuova Amministrazione deve fronteggiare.

Il panorama di alloggi che l’Agenzia territoriale della casa (Atc) gestisce è di 1.821 alloggi di edilizia sociale, 133 di proprietà Atc, 126 dei profughi dalmati, 56 di proprietà dello Stato, 49 di proprietà dell’ospedale per un totale di 2.185 alloggi. A questi vanno aggiunti i 371 alloggi del Comune di Novara, complessivamente Atc ha in mano la gestione di 2.556 appartamenti. «Tra luglio e agosto – ha spiegato Iodice in consiglio - l’Agenzia Territoriale della casa (Atc) ha inviato al sindaco la richiesta di provvedimento di decadenza per 537 utenti morosi che se avviata avrebbe come conseguenza che all’incirca 1.500 persone sarebbero all’adiaccio». Da qui la preoccupazione di ordine pubblico.

«In secondo luogo - ha analizzato ancora il primo cittadino - va considerato che la legge regionale deve essere modificata perché, così com’è, non tiene in considerazione una serie di situazioni che rendono molto spesso colpevoli, per quanto riguarda le morosità, coloro che non lo sono nella realtà. Inoltre sia ben chiaro che non è più tollerabile un atteggiamento lassistico nella gestione e nell’amministrazione delle politiche abitative come quello che ha caratterizzato gli anni scorsi. Quindi, da oggi in avanti, coloro che possono pagare e non lo fanno verranno individuati e sfrattati».

Un diktat chiaro, ma Canelli prosegue: «Sulla base di questi tre principi, insieme con Atc, Regione Piemonte nella persona dell’assessore Augusto Ferrari, con il quale mi sono confrontato più volte negli scorsi mesi, è stato individuato un possibile percorso che prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale chiamato ad affrontare puntualmente le situazioni caso per caso e in grado di poter comprendere realisticamente chi possa pagare effettivamente e chi no. Mi aspetto dalla Regione l’avvio dell’attività entro e non oltre quindici giorni da oggi».

Sandro Devecchi

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