Mano pesante contro le soste selvagge

Mano pesante contro le soste selvagge
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GALLIATE – Auto parcheggiate sulle piste ciclabili, sulle strisce pedonali o, ancor peggio, ad occupare senza averne titolo gli stalli gialli riservati ai portatori di handicap. Sono le infrazioni più “visibili” e fastidiose.
Quello della “sosta selvaggia” è un problema che, anche a Galliate, non passa certo inosservato, creando disagi e sollevando le ire di tanti cittadini.

GALLIATE – Auto parcheggiate sulle piste ciclabili, sulle strisce pedonali o, ancor peggio, ad occupare senza averne titolo gli stalli gialli riservati ai portatori di handicap. Sono le infrazioni più “visibili” e fastidiose.
Quello della “sosta selvaggia” è un problema che, anche a Galliate, non passa certo inosservato, creando disagi e sollevando le ire di tanti cittadini.
Ed è per questo che il Comando di Polizia municipale ha deciso di dire basta. Si chiama “Galliate in ordine” un progetto mirato elaborato dal Comando e finanziato – con un budget di 6.000 euro – dal Comune. Iniziato il 15 dicembre scorso, si concluderà il 31 marzo. L’obiettivo, spiega il comandante Licia Stara, «è proprio quello di disincentivare l’ormai sempre più diffusa abitudine delle “soste selvagge”, legata soprattutto al malvezzo di lasciare l’auto in sosta di fronte a bar o altri esercizi, precludendo il traffico sulle piste ciclabili».
Le aree nel “mirino” sono quelle di largo Rabellotti, piazza Martiri, via Custodi e dei viali. «Si tratta di un progetto mirato, come quelli che vengono fatti per altri Settori (ad esempio il cosiddetto “Piano neve” per la stagione invernale 2014/2015, proposto dal settore lavori pubblici o ancora il progetto notificazioni atti relativi a sanzioni emesse per violazione C.d.S. proposto dal settore affari generali), che focalizza l’attenzione e l’azione del personale del Comando sul problema e cerca di risolverlo. In sostanza, si chiede agli operatori di Polizia municipale di effettuare più controlli nell’arco della giornata in quelle aree, senza tralasciare ovviamente gli altri doveri istituzionali. Un’attività che – precisa il comandante – prevede un compenso aggiuntivo ripartito in considerazione del lavoro svolto da ciascuno. Ma che non significa assolutamente che i vigili siano pagati a percentuale sulle multe elevate: questo è un punto molto importante da chiarire. Non è un modo per fare cassa, ma un servizio che si vuole offrire alla popolazione per contrastare un fenomeno che è indubbiamente fonte di disagi e arrabbiature per molti. Prendere una multa è una cosa che si può evitare: basta rispettare le norme e usare un po’ di educazione».

Laura Cavalli

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