L'operazione

Maxi sequestro di capi contraffatti dalla Turchia: operazione della Gdf in tutta Italia

La Guardia di Finanza di Torino ha disarticolato un traffico transnazionale di capi d’abbigliamento contraffatti riproducenti i più noti brand della mod

Maxi sequestro di capi contraffatti dalla Turchia: operazione della Gdf in tutta Italia
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Traffico transnazionale di capi d’abbigliamento contraffatti riproducenti i più noti brand della moda: operazione della Guardia di Finanza di Torino in tutta Italia. 1 misura cautelare e 25 denunciati. I capi realizzati in laboratori artigianali dislocati in Turchia.

L'operazione

La Guardia di Finanza di Torino ha disarticolato un traffico transnazionale di capi d’abbigliamento contraffatti riproducenti i più noti brand della moda.
L’attività (convenzionalmente denominata “Pegasus”), coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, ha consentito di individuare una cittadina torinese di 27 anni che, tramite note piattaforme web, pubblicizzava e proponeva la vendita di capi d’abbigliamento di dubbia origine.
All’esito degli accertamenti operati dai Finanzieri del Gruppo di Orbassano, è emerso che gli articoli (maglie, felpe, tute, calze, recanti tutti marchi risultati, all’esito di attività peritale, contraffatti) erano stati prodotti in laboratori artigianali dislocati in Turchia e gestiti dal compagno della donna, quindi erano stati introdotti nell’Unione Europea attraverso società di spedizione e, infine, consegnati a vari acquirenti, ubicati in diverse regioni italiane.

Nel complesso, i militari sono pervenuti al sequestro di circa nr. 19.000 capi d’abbigliamento contraffatti (Nike, Calvin Klein, Disney, Spiderman/Dc, Garfield, Sonic, Minecraft, Dsquared, Prada, Moncler, Balenciaga, Calvin Klein, Moschino, Louis Vuitton, Lacoste, Burberry, Tommy Hilfiger, The North Face, Adidas, Givenchy, Palm Angels, Gucci) di pregevole fattura e del tutto simili agli originali.
Le Fiamme Gialle hanno inoltre proceduto a cautelare i conti correnti e le carte elettroniche utilizzate dalla donna per ricevere i pagamenti dalla clientela e hanno oscurato diversi account sui social network attraverso i quali l’indagata pubblicizzava le merci.

Ferma restando la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento delle responsabilità, la donna dovrà rispondere delle ipotesi penalmente rilevanti di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione e frode in commercio.

Nei suoi confronti, inoltre, il Tribunale di Torino ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita dai Finanzieri di Orbassano. Nei confronti di tale provvedimento, disposto in sede di indagini preliminari, sono consentiti mezzi di impugnazione.
Infine, i militari hanno proceduto a segnalare all’Autorità Giudiziaria ulteriori 24 persone, individuate quali
acquirenti di capi contraffatti per importi significativi, mentre nei confronti di altri 16 soggetti, autori invece di acquisti “occasionali”, sono state irrogate sanzioni di natura esclusivamente amministrativa.
Le attività di servizio svolte si inseriscono nel quadro di prevenzione e repressione operato dal Corpo a contrasto delle condotte commerciali ingannevoli riguardanti, in particolare, la vendita di beni contraffatti; come noto, la contraffazione è un moltiplicatore di illegalità, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio e della criminalità organizzata. Contrastarla significa salvaguardare il tessuto produttivo italiano e creare le condizioni per rafforzare la competitività delle aziende.

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