Medico ucciso in Kenya: domenica alle 16 i funerali in Duomo

Medico ucciso in Kenya: domenica alle 16 i funerali in Duomo
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NOVARA - Monica Zanellato e Paola Lenghini, le due infermiere novaresi rimaste ferite nella rapina che, sabato sera in Kenya, ha visto l’uccisione di Rita Fossaceca, 51enne medico dell’ospedale Maggiore di Novara, stanno bene fisicamente, ma sono ancora sotto choc. A comunicarlo è il professor Alessandro Carriero, direttore della Struttura complessa di Radiologia del nosocomio novarese.
«Ancora non riusciamo a credere a quello che è successo – hanno dichiarato ai volontari di For Life, l’associazione umanitaria internazionale presieduta da Carriero e per la quale era volontaria Fossaceca, così come le due infermiere – Era stato un periodo molto proficuo, i bambini dell’orfanotrofio erano contenti di vederci e poi è successo quel che è successo. E’ stato terribile, pensare che Rita non sia più con noi fa passare in secondo piano il fatto che le nostre condizioni sono buone».
Il loro ritorno è previsto per mercoledì nel tardo pomeriggio. «Per il ritorno di Rita e dei suoi familiari stiamo ancora aspettando comunicazioni ufficiali da parte dell’ambasciata italiana in Kenya. Il programma prevede che tutti arrivino sabato nel tardo pomeriggio, che i genitori e lo zio di Rita vengano ricoverati al “Maggiore” per verificare le loro condizioni e che le esequie si tengano domenica pomeriggio, alle 16, in Duomo. Questo è il programma di massima, suscettibile di variazioni a seconda di quel che può accadere in Kenya».
«Non abbiamo mai avuto problemi di sicurezza – continua Carriero – anzi a Mijomboni eravamo apprezzati oltre ogni modo. Del resto, lo stesso accade in tutti i luoghi dove siamo presenti, basti pensare che in Burkina Faso ospitiamo 220 bambini e non è mai successo nulla. Siamo benvoluti dappertutto».
Quattro, come anticipato, gli arrestati per l’omicidio della dottoressa. Tre dei fermati sarebbero persone che lavoravano all’interno della casa, il giardiniere, l’addetto alla lavanderia e il cuoco. Fermato anche il presunto mandante dell’aggressione e recuperata parte della refurtiva. Oggi pomeriggio, martedì primo dicembre, alle 17,30, per ricordare la dottoressa, sarà recitato un rosario nella chiesa dell’ospedale.

Monica Curino

NOVARA - Monica Zanellato e Paola Lenghini, le due infermiere novaresi rimaste ferite nella rapina che, sabato sera in Kenya, ha visto l’uccisione di Rita Fossaceca, 51enne medico dell’ospedale Maggiore di Novara, stanno bene fisicamente, ma sono ancora sotto choc. A comunicarlo è il professor Alessandro Carriero, direttore della Struttura complessa di Radiologia del nosocomio novarese.
«Ancora non riusciamo a credere a quello che è successo – hanno dichiarato ai volontari di For Life, l’associazione umanitaria internazionale presieduta da Carriero e per la quale era volontaria Fossaceca, così come le due infermiere – Era stato un periodo molto proficuo, i bambini dell’orfanotrofio erano contenti di vederci e poi è successo quel che è successo. E’ stato terribile, pensare che Rita non sia più con noi fa passare in secondo piano il fatto che le nostre condizioni sono buone».
Il loro ritorno è previsto per mercoledì nel tardo pomeriggio. «Per il ritorno di Rita e dei suoi familiari stiamo ancora aspettando comunicazioni ufficiali da parte dell’ambasciata italiana in Kenya. Il programma prevede che tutti arrivino sabato nel tardo pomeriggio, che i genitori e lo zio di Rita vengano ricoverati al “Maggiore” per verificare le loro condizioni e che le esequie si tengano domenica pomeriggio, alle 16, in Duomo. Questo è il programma di massima, suscettibile di variazioni a seconda di quel che può accadere in Kenya».
«Non abbiamo mai avuto problemi di sicurezza – continua Carriero – anzi a Mijomboni eravamo apprezzati oltre ogni modo. Del resto, lo stesso accade in tutti i luoghi dove siamo presenti, basti pensare che in Burkina Faso ospitiamo 220 bambini e non è mai successo nulla. Siamo benvoluti dappertutto».
Quattro, come anticipato, gli arrestati per l’omicidio della dottoressa. Tre dei fermati sarebbero persone che lavoravano all’interno della casa, il giardiniere, l’addetto alla lavanderia e il cuoco. Fermato anche il presunto mandante dell’aggressione e recuperata parte della refurtiva. Oggi pomeriggio, martedì primo dicembre, alle 17,30, per ricordare la dottoressa, sarà recitato un rosario nella chiesa dell’ospedale.

Monica Curino

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