Mensa dell’ospedale Castelli, i pasti non consumati ai poveri

Mensa dell’ospedale Castelli, i pasti non consumati ai poveri
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VERBANIA - Un occhio ai bisogni delle famiglie, l’altro alla riduzione degli sprechi. E’ questo il doppio intento che ha indotto il sindaco Silvia Marchionini a scrivere, e rendere pubblica, la lettera alla direzione generale dell’Asl in cui sollecita un incontro con la ditta che ha in appalto il servizio mensa all’ospedale Castelli per concordare la consegna del cibo avanzato al comune di Verbania consentendo ad esso, in tal modo, di aumentare il servizio di consegna dei pasti a domicilio alle famiglie in difficoltà economica. «Intendiamo – spiega – fare come a Novara, grazie alla collaborazione tra l’associazione Siticibo e l’Asl. Una collaborazione grazie alla quale il comune di Novara ha distribuito 13mila pasti che non sono stati consumati in mensa». Aggiunge l’assessore alle Politiche sociali, e vicesindaco, Marinella Franzetti: «E’ un progetto che, affiancato a quanto stiamo facendo con il programma “Scorta”, ci consentirà di raggiungere un maggior numero di famiglie. Al di là dell’aspetto sociale, è da considerare quello culturale ed educativo per stimolare l’abitudine di evitare gli sprechi».

Il progetto “Scorta”, da 3 anni, consente di rifornire di cibo 65 famiglie distribuendo alimenti prossimi alla scadenza ritirati dai supermercati cittadini dai volontari di Caritas e Camminare Insieme, convenzionati con il comune di Verbania che mette a disposizione il magazzino per conservare i generi alimentari in attesa di distribuzione. Una iniziativa che la contrazione della spesa alimentare da parte delle famiglie, indotta dalla crisi, sta rallentando. Rivela Franzetti: «Ultimamente i supermercati mettono in vendita a prezzi scontati gli alimenti in scadenza. Le quantità recuperate sono sempre più scarse. Per questo intendiamo coinvolgere anche i piccoli esercizi commerciali alla ricerca di nuovi quantitativi di alimenti in scadenza che rimpiazzino quelli che i supermercati non forniscono più». In prospettiva, visto il continuo aumento di famiglie e persone in difficoltà con la spesa alimentare, il comune di Verbania intende aprire un social market.

Mauro Rampinini

VERBANIA - Un occhio ai bisogni delle famiglie, l’altro alla riduzione degli sprechi. E’ questo il doppio intento che ha indotto il sindaco Silvia Marchionini a scrivere, e rendere pubblica, la lettera alla direzione generale dell’Asl in cui sollecita un incontro con la ditta che ha in appalto il servizio mensa all’ospedale Castelli per concordare la consegna del cibo avanzato al comune di Verbania consentendo ad esso, in tal modo, di aumentare il servizio di consegna dei pasti a domicilio alle famiglie in difficoltà economica. «Intendiamo – spiega – fare come a Novara, grazie alla collaborazione tra l’associazione Siticibo e l’Asl. Una collaborazione grazie alla quale il comune di Novara ha distribuito 13mila pasti che non sono stati consumati in mensa». Aggiunge l’assessore alle Politiche sociali, e vicesindaco, Marinella Franzetti: «E’ un progetto che, affiancato a quanto stiamo facendo con il programma “Scorta”, ci consentirà di raggiungere un maggior numero di famiglie. Al di là dell’aspetto sociale, è da considerare quello culturale ed educativo per stimolare l’abitudine di evitare gli sprechi».

Il progetto “Scorta”, da 3 anni, consente di rifornire di cibo 65 famiglie distribuendo alimenti prossimi alla scadenza ritirati dai supermercati cittadini dai volontari di Caritas e Camminare Insieme, convenzionati con il comune di Verbania che mette a disposizione il magazzino per conservare i generi alimentari in attesa di distribuzione. Una iniziativa che la contrazione della spesa alimentare da parte delle famiglie, indotta dalla crisi, sta rallentando. Rivela Franzetti: «Ultimamente i supermercati mettono in vendita a prezzi scontati gli alimenti in scadenza. Le quantità recuperate sono sempre più scarse. Per questo intendiamo coinvolgere anche i piccoli esercizi commerciali alla ricerca di nuovi quantitativi di alimenti in scadenza che rimpiazzino quelli che i supermercati non forniscono più». In prospettiva, visto il continuo aumento di famiglie e persone in difficoltà con la spesa alimentare, il comune di Verbania intende aprire un social market.

Mauro Rampinini

 

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