Migranti a Novara. Molte le iniziative che li vedono protagonisti

Migranti a Novara. Molte le iniziative che li vedono protagonisti
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NOVARA - Sono arrivati a Novara alcuni dei 16 migranti attesi in questi giorni. Due i gruppi che dovevano giungere in città, per poi essere smistati a strutture di Novara e del Novarese, uno composto da 10 persone e uno da 6. I rimanenti migranti erano attesi, invece, in arrivo per la giornata di venerdì. Sono 1.296 i profughi destinati al Piemonte dalla ripartizione eseguita dal Viminale qualche settimana fa. 135 di questi sono destinati al Novarese. Al momento sono circa 4.500 quelli presenti in regione e ospitati nelle strutture temporanee e Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati); nella nostra provincia la cifra è, invece, intorno ai 670.Circa la metà sono ospitati nel comune capoluogo. Da fine luglio, inoltre, sono stati poco più di 100 gli arrivi sul nostro territorio. Si tratta per lo più di uomini, quasi tutti maggiorenni e con un’età non superiore ai 30 anni. I numeri sono, comunque, in continua variazione, tra chi resta, chi si ferma qualche giorno e decide poi di andare altrove, magari in località dove ha già qualche contatto in grado di aiutarlo e accoglierlo.Questi ultimi migranti sono stati ospitati in alcune strutture abitative di via Leonardo Da Vinci. Le strutture che si sono offerte per l’accoglienza sono sempre, per il capoluogo, gli alberghi gestiti da don Zeno Prevosti, alcuni alloggi in corso Cavallotti e in alcuni appartamenti privati. Strutture li accolgono anche sul lago d’Orta, in particolare tra Legro e Ameno (dove sono presenti 230 migranti), a Oleggio Castello, Dormelletto, Arona e Marano Ticino.Intanto si moltiplicano le iniziative e i progetti per coinvolgere i migranti, tutti molto giovani e con necessità di apprendere la lingua e un’occupazione. I 120 ragazzi che sono ospitati nelle strutture ricettive di don Prevosti hanno frequentato una scuola d’italiano già negli scorsi mesi e riprenderanno, come spiega lo stesso don Zeno, con i primi giorni di settembre. «Nei mesi invernali sono andati a scuola – commenta – e adesso riprenderanno. Non stanno con le mani in mano. Cercano sempre di darsi da fare, di fare qualcosa, occupando il tempo che hanno a disposizione, in attesa delle pratiche per l’asilo, che sono particolarmente lunghe. Sono, comunque, partite anche altre occasioni per coinvolgerli e non lasciarli in giro. Sono già stati organizzati diversi tornei di calcio. Anzi spesso al pomeriggio, a partire dalle 16, si allenano nell’area dell’ex Centro sociale di viale Giulio Cesare. Ognuno di loro si dà da fare per quello che può. Non hanno mai creato problemi. C’è chi ha frequentato la scuola d’italiano, ma altri hanno anche già frequentato con profitto appositi corsi di formazione, utili ad apprendere un lavoro, un’occupazione».

Monica Curino

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola sabato 22 agosto

NOVARA - Sono arrivati a Novara alcuni dei 16 migranti attesi in questi giorni. Due i gruppi che dovevano giungere in città, per poi essere smistati a strutture di Novara e del Novarese, uno composto da 10 persone e uno da 6. I rimanenti migranti erano attesi, invece, in arrivo per la giornata di venerdì. Sono 1.296 i profughi destinati al Piemonte dalla ripartizione eseguita dal Viminale qualche settimana fa. 135 di questi sono destinati al Novarese. Al momento sono circa 4.500 quelli presenti in regione e ospitati nelle strutture temporanee e Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati); nella nostra provincia la cifra è, invece, intorno ai 670.Circa la metà sono ospitati nel comune capoluogo. Da fine luglio, inoltre, sono stati poco più di 100 gli arrivi sul nostro territorio. Si tratta per lo più di uomini, quasi tutti maggiorenni e con un’età non superiore ai 30 anni. I numeri sono, comunque, in continua variazione, tra chi resta, chi si ferma qualche giorno e decide poi di andare altrove, magari in località dove ha già qualche contatto in grado di aiutarlo e accoglierlo.Questi ultimi migranti sono stati ospitati in alcune strutture abitative di via Leonardo Da Vinci. Le strutture che si sono offerte per l’accoglienza sono sempre, per il capoluogo, gli alberghi gestiti da don Zeno Prevosti, alcuni alloggi in corso Cavallotti e in alcuni appartamenti privati. Strutture li accolgono anche sul lago d’Orta, in particolare tra Legro e Ameno (dove sono presenti 230 migranti), a Oleggio Castello, Dormelletto, Arona e Marano Ticino.Intanto si moltiplicano le iniziative e i progetti per coinvolgere i migranti, tutti molto giovani e con necessità di apprendere la lingua e un’occupazione. I 120 ragazzi che sono ospitati nelle strutture ricettive di don Prevosti hanno frequentato una scuola d’italiano già negli scorsi mesi e riprenderanno, come spiega lo stesso don Zeno, con i primi giorni di settembre. «Nei mesi invernali sono andati a scuola – commenta – e adesso riprenderanno. Non stanno con le mani in mano. Cercano sempre di darsi da fare, di fare qualcosa, occupando il tempo che hanno a disposizione, in attesa delle pratiche per l’asilo, che sono particolarmente lunghe. Sono, comunque, partite anche altre occasioni per coinvolgerli e non lasciarli in giro. Sono già stati organizzati diversi tornei di calcio. Anzi spesso al pomeriggio, a partire dalle 16, si allenano nell’area dell’ex Centro sociale di viale Giulio Cesare. Ognuno di loro si dà da fare per quello che può. Non hanno mai creato problemi. C’è chi ha frequentato la scuola d’italiano, ma altri hanno anche già frequentato con profitto appositi corsi di formazione, utili ad apprendere un lavoro, un’occupazione».

Monica Curino

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola sabato 22 agosto

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